Il progetto:
Un padre ed un formatore avverte in sé l’istinto di proteggere, di educare, di nutrire, di tramandare l’esempio, di coltivare e divulgare curiosità, di mantenere sempre acceso il fuoco del coraggio attraverso la fiamma della conoscenza.
Questo progetto è dettato dall’imperativo categorico di chi non sa trattenere la gioia di poter condividere il patrimonio culturale al quale ha avuto accidentalmente accesso (documenti, scritti, relazioni etc.)
La tecnica sottrae all’oblio i “gioielli di famiglia”, mettendoli a disposizione di tutti, soprattutto in questa stagione in cui vi è la necessità di alimentare fiducia e benessere.
Il passato diventa trama di un presente che non conosce barriere fisiche e temporali, tessuto connettivo di una categoria capace di sperimentare nuove interazioni virtuose, punto di approdo e di partenza per quanti hanno ancora voglia di ritrovarsi nel “dolce naufragio di parole dette e contraddette”; di chi non è mai stanco di praticare libertà e democrazia con il cuore umile e attento del discente.
Digitalizzare la memoria attraverso la riproduzione di opere altrimenti inaccessibili significa creare un’architettura dell’informazione capace di garantire a chiunque il raggiungimento dell’ambizioso traguardo della “findability”.
Il lievito madre della “fruibilità” rende questi oggetti digitali preziosi ed indispensabili strumenti di crescita e di potere.
Il confronto con la storia, con l’esempio e con gli errori di chi ci ha preceduti, aiuta a ritrovare il gusto per la memoria collettiva e quella individuale; è l’accettazione di un’eredità che non teme legati di cultura, che alimenta originalità e creatività; è il beneficio del dubbio che pone in crisi l’idolatria della “presa di parola vuota”.
Questo confronto, altrimenti im-possibile, con chi può condurci senza “seguirci”, è la corrente che ogni bravo marinaio deve cercare sulla rotta dei progetti non ancora attuati, su quella che porta a raggiungere mete non ancora battute.
La comunicazione generata dall’interconnessione del sapere azzera ogni diseguaglianza aggiungendo valore alle competenze, in nome di un comfort digitale al servizio di ogni singolo professionista.
Avv. Vincenzo Di Maggio
Consigliere Coordinatore della Commissione CNF
"Storia dell'Avvocatura"