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Avvocati e Giuristi illustri salentini  127


                    economica.  è  stato  un  uomo  libero  perché  ha    sono state seguite dal figlio suo Adolfo e dal ni-
                    considerato la collaborazione nell’attuazione del-    pote Luigi Guacci.
                    la giustizia non come semplice esercizio di una
                    professione, ma come dovere altissimo da far si       Bibliografia: aa. VV., Testimonianze a Giovanni Guacci, in
                                                                          “Il Meridionale politico indipendente”, X, nn. 1-2, Brindisi
                    che la vita sociale si svolgesse sotto il segno della   4-11 gennaio 1964, pp. 3-4.
                    uguaglianza, della proposizione, della verità...».
                       Le orme di Giovanni Guacci in campo forense                                          Mario De Marco





                    Guglielmi Atlante (Galatina, 20 gennaio 1889 - Lecce, 15 gennaio 1965)




                        tlante Guglielmi, di Luigi, nacque a Galatina
                    Ail 20 gennaio 1889 e morì a Lecce il 15 gen-
                    naio 1965. Di intelletto assai sveglio e precoce,
                    sin da adolescente eccelse negli studi, inclinando
                    soprattutto per le materie classiche, latino e gre-
                    co, sicché conseguì la licenza liceale senza esami
                    e  con  dispensa  dalle  tasse,  riportando  in  quasi
                    tutte le materie il massimo dei voti.
                       Frequentò l’Università di Napoli essendosi iscrit-
                    to alla facoltà di giurisprudenza, e predilesse il di-
                    ritto romano e il diritto civile. Essendosi laureato
                    brillantemente, il 18 maggio 1912 fu iscritto all’al-
                    bo professionale degli avvocati del foro di Lec-
                    ce, dove ebbe il proprio studio nella via Gaetano
                    Brunetti, n. 1.
                       «Egli  –  disse  l’avv.  Pietro  Lecciso,  presidente
                    dell’Ordine  forense  di  Lecce  –,  sentiva  il  diritto
                    non tanto nel suo significato di comando quanto
                    in quello di proportio, di ordine civile e sociale,
                    che  regola  la  propria  e  l’altrui  condotta  (cuique
                    tribuere suum): e alla scienza del Diritto si accostò
                    ad esigenza dello spirito, intendendola quasi un
                    completamento  necessario  dell’agire,  uno  studio   gradi e fu maestro venerabile nel 1926, anno in
                    imprescindibile dell’agire, qualche cosa senza di     cui il fascismo mise al bando la massoneria. Ma
                    cui l’agire giuridico non sarebbe quello che è nel    egli, clandestinamente, presso la farmacia del fra-
                    suo essere profondo, secondo una sottile enun-        tello  germano  Gaetano,  in  piazza  Sant’Oronzo,
                    ciazione data in recenti scritti di grande rilievo».  continuò ad organizzare gli incontri libero-mura-
                       Ben presto Atlante Guglielmi emerse nell’am-       tori e fu tra i ricostruttori della sua loggia nell’im-
                    bito del foro leccese «per dottrina, rigore, metodo   mediato secondo dopoguerra, ossia nel 1944.
                    e diligenza nel seguire le cause, e se la contro-        Nel dicembre del 1943 egli fu nominato com-
                    versia civile presentava aspetti penalistici, dimo-   missario del Sindacato forense.
                    strava anche in tale campo il suo indiscusso valo-       «Nella sua coscienza democratica comprese il mo-
                    re. Spirito autenticamente democratico, rivendicò     tivo di quella nomina, sicché domandò al prefetto
                    sempre l’indipendenza e l’autonomia delle civi-       l’autorizzazione a convocare i collegi professionali,
                    li libertà di fronte ad una Magistratura sovrana,     per procedere alla elezione dei propri rappresen-
                    contro ogni tentativo di statizzazione».              tanti. E così avvenne, sicché l’Ordine forense ebbe
                       Atlante Guglielmi, pochi lo sanno, o fanno fin-    i suoi organismi costituiti per libera scelta, e Atlante
                    ta  di  non  saperlo,  fu  massone  di  primo  piano.   Guglielmi fu il primo degli eletti. Successivamente
                    Egli, infatti, venne iniziato dalla loggia “Liberi e   venne confermato per ogni biennio nell’incarico di
                    Coscienti” di Lecce nel 1921, raggiunse i più alti    componente del Consiglio forense di Lecce, sino a
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