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Avvocati e Giuristi illustri salentini  129


                    Carraresi e Ventura, imputati di aver determinato     sostenitore in Terra Jonica fin dal novembre 1920
                    la distruzione di circa 9000 quintali di mitili sotto il   e il suo impegno gli valse la presidenza del fascio
                    pretesto di moria per portare in Puglia i mitili di La   in occasione del III Congresso nazionale fascista
                    Spezia a prezzi più alti.                             tenutosi a Roma nel novembre 1921.
                       Oltre  alla  professione  forense,  Imperatrice       A causa di beghe interne e di attacchi rivolti
                    svolse  una  intensa  attività  pubblica  come  uomo   alla sua persona, il 1 giugno del 1922 scelse di
                    politico, scrittore, polemista e giornalista collabo-  transitare nelle file dei nazionalisti. Convertitosi
                    rando con le testate “Voce del Popolo”, “Il Salen-    al  cattolicesimo,  collaborò  con  monsignor  Ber-
                    to”, “Il Mattino”, “La Tribuna”, “Il Popolo di Roma”,   nardi alla organizzazione del 1° Congresso eucari-
                    “L’Avvenire  d’Italia”,  “Il  Giornale  d’Italia”.  Quale   stico tenutosi dal 2 al 9 maggio 1937, nel corso del
                    segretario e poi presidente dell’associazione della   quale allestì una “Mostra di Arte Sacra Jonica” che
                    “Croce Rossa”, fin da giovanissimo si rese promo-     incontrò la viva approvazione della stampa nazio-
                    tore dei comitati cittadini per il sostegno ai terre-  nale.
                    motati calabresi, vittime dei due terremoti che ave-     Nel 1950 donò all’Archivio di Stato di Taranto
                    vano provato quella regione nel 1905 e nel 1907.      parte del suo archivio personale costituito da una
                       Aderente alla massoneria del “Grande Orien-        serie di manoscritti, dattiloscritti, giornali, lettere
                    te d’Italia” e poi (dopo la scissione del 1907) a     e foto, confluite nel fondo privato intestato a suo
                    quella di “Piazza del Gesù”, nel 1913 fondò e di-     nome. La Società di storia patria per la Puglia –
                    resse “La Libera Parola”, organo del partito Pro      della quale Imperatrice fu socio e sostenitore del-
                    Taranto, lavorando al fianco del parlamentare Fe-     la sezione tarantina – ha celebrato il suo ricordo
                    derico di Palma (scomparso nell’aprile del 1916       il 21 aprile 2006.
                    per una polmonite doppia contratta sul fronte del
                    Cadore) con il quale aveva auspicato l’entrata in     Bibliografia: P. impeRatRice, Comparse giudiziarie e memorie
                    guerra dell’Italia. Chiamato alle armi con il grado   difensive per il Comune di Taranto contro l’Azienda dema-
                                                                          niale Mar Piccolo (1932-1933), in Archivio di Stato di Ta-
                    di sottotenente dell’esercito, Imperatrice fu invia-  ranto (1907-1933), Fondo Imperatrice, b. 6; iD., Memorie e
                    to sul Carso dove fu ferito gravemente durante        note difensive varie a stampa, in Archivio di Stato di Taranto
                    un’azione di guerra a Korite il 23 maggio 1916.       (1907-1933), ivi, b. 7; S. tReVisani, Pasquale Imperatrice, me-
                    Guarito da una lunga convalescenza, nel marzo         tamorfosi di uno storico, in “Corriere del giorno”, 26 aprile
                                                                          2006; O. sapio, Prezioso l’archivio donato alla città. Il suo
                    1919 fondò la sezione tarantina dell’Associazione     “fondo” contiene importanti documenti, ivi; iD., L’Archivio
                    mutilati  ed  invalidi  di  guerra  e  un  mese  dopo   Privato Pasquale Imperatrice conservato nell’Archivio di Sta-
                    quella dei combattenti. Istituì anche l’Università    to di Taranto, in M. speDicato (a cura di), Archivi e Storia di
                    popolare “Nazario Sauro”, le cui lezioni affidate a   Terra d’Otranto. Studi in memoria di Michela Doria Pastore,
                                                                          Galatina,  EdiPan,  2007;  S.  Vinci,  Alessandro Criscuolo. Un
                    persone di spicco della cultura tarantina dell’epo-   avvocato tra età liberale e fascismo, Napoli, Esi, 2013.
                    ca furono raccolte nella rivista “La Fiaccola” da
                    lui fondata. L’avvento del fascismo lo vide fervido                                        Carlo Petrone





                    Imperio Tommaso (Mottola, 8 giugno 1921 - Taranto, 25 maggio 2003)





                        onseguita la maturità classica col                             110  su  110  con  lode.  Già  durante
                    Cmassimo dei voti presso il liceo                                  gli anni universitari manifestò la sua
                    di Conversano, frequentò la facoltà                                predilezione per l’arte forense di cui
                    di  giurisprudenza  dell’Università  di                            apprese  i  primi  rudimenti  frequen-
                    Roma dove poté formarsi con grandi                                 tando le aule dei tribunali di Taran-
                    maestri del calibro di Zanobini, De                                to, Lecce, Bari e Roma, dove ebbe
                    Marsico e Vassalli. A seguito dell’ar-                             modo di incontrare i più famosi pe-
                    mistizio si trasferì presso l’ateneo ba-                           nalisti  del  tempo,  tra  i  quali  predi-
                    rese dove nel 1944 conseguì la lau-                                lesse l’avvocato romagnolo Genuzio
                    rea in giurisprudenza discutendo la                                Bentini, del quale raccolse tutti i suoi
                    tesi in diritto penale con il prof. Aldo                           scritti da lui doviziosamente annotati
                    Moro e conseguendo la votazione di                                 che costituirono il suo vademecum
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