Page 117 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
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116    Avvocati e Giuristi illustri salentini


                    Assise di Lecce e Bari ed al Tribunale militare di    Bibliografia: G. acquaViVa, Un italiano diverso: Aldo Moro,
                    Bari. Con la probità che lo contraddistinse, non      Taranto, Editrice Magna Grecia, 1968; Un secolo di gior-
                    venne mai meno ai dettami del codice deonto-          nali a Taranto, Fasano, Schena, 1982; C. pizzinelli, Moro,
                                                                          Milano,  Longanesi  &  C.,  1969;  E.  cutolo,  Aldo  Moro:
                    logico del quale onorò sempre, quasi con sacra-       la vita, le opere, l’eredità, Milano, Teti, 1980; R.  De pal-
                    lità,  l’osservanza.  La  concezione  dell’avvocatura   ma,  Dal  pritaneo  alla  cittadella  della  giustizia,  Taranto,
                    quale servizio prestato all’assistito e la profonda   Ed. Archita, 2001; La scomparsa di M. B. Fornaciari, in
                    fede religiosa lo indussero, sovente, ad assistere    “Corriere  del  Giorno”,  1.6.1990;  F.  smiRaglia,  Umanista
                                                                          dalla  profonda  cultura  giuridica,  ivi,  30.6.1990;  P.  De
                    gratuitamente anche i meno abbienti. Un deva-         steFano,Galantuomo d’altri tempi, ivi, 28.5.1991; F. gRot-
                    stante tumore all’intestino asintomatico lo spense    toli FoRnaciaRi, Ricordo di Fornaciari, ivi, 31.5.1992; Ar-
                    nel giro di un mese, lasciando la moglie Fabrizia,    chivio privato della famiglia Fornaciari, Carte e documenti
                    sposata il 20 dicembre 1979, ed i figli Teresa Fiora   di Mario Bruno Fornaciari.
                    e Marco Bruno.                                                                        Daniele Lo Cascio



                    Foscarini Amilcare (Troia, 13 dicembre 1858 - Lecce, 3 dicembre 1936)





                         ltimo  di  sette  figli  di  Gio.  Battista  Foscari-
                    Uni, appartenente a nobile famiglia di origine
                    veneta e di Adelaide Carluccio, Amilcare nacque
                    a  Troia,  dove  il  padre  era  magistrato,  il  13  di-
                    cembre 1858. Ritornata tutta la famiglia in Lecce,
                    egli, insieme con i fratelli maggiori Arturo (1852-
                    1933) ed Alcide (1856-1909) studiò presso il Col-
                    legio “S. Giuseppe” dei padri della Compagnia di
                    Gesù, quindi si iscrisse alla facoltà di giurispru-
                    denza  presso  l’Università  degli  studi  di  Napoli,
                    conseguendo la laurea nel 1888.
                       Si iscrisse all’albo forense di Lecce, di cui era
                    presidente il cugino Giuseppe di Niccolò Foscari-
                    ni; ma ben poco lo appassionavano gli studi giu-
                    ridici, sentendosi più attratto dagli studi di storia,
                    di tradizioni e dell’araldica locale.
                       Legatosi di amicizia con uomini quali il cugi-
                    no Niccolò Foscarini, il principe Fabrizio Ruffo di
                    Castelcicala, Luigi Giuseppe De Simone, Cosimo
                    De Giorgi, Pietro Marti, aderì al circolo “La Brigata
                    degli Amici dei Monumenti”, fondato dal princi-
                    pe Sebastiano Apostolico, tendente alla difesa dei
                    monumenti della città; appunto grazie all’opera       dei padri gesuiti e nell’Istituto normale femminile.
                    di tali uomini furono scongiurate le demolizioni         Riorganizzò la sezione “manoscritti” presso la
                    della chiesetta di S. Marco e del castello di Lecce.  biblioteca provinciale di Lecce ed ordinò i registri
                       Nel 1887 sposò la nipote Amelia Zammarano,         dei battezzati, dei matrimoni e dei morti nella par-
                    figlia di sua sorella Clementina che gli diede otto   rocchia della cattedrale e di S. Maria della Luce in
                    figli  (Bianca,  Giovanni,  Flora,  Alberto,  un’altra   Lecce, aggiungendovi un indice per cognome e
                    Flora, Jolanda, Antonio, Marco).                      non per nome come era stato fino ad allora.
                       Abbandonata la carriera forense, si dedicò in-        Collaborò a diverse riviste letterarie, quali “Ja-
                    teramente ai suoi studi eruditi, dando alle stampe    pigia”, “Rinascenza Salentina”, “Rivista Storica Sa-
                    opere che vengono ritenute fondamentali per chi       lentina” (guidata dal cugino, il francavillese Pietro
                    si accosti agli studi di storia, arte ed araldica sa-  Palumbo). Scrisse sul “Corriere Meridionale”, di
                    lentina.                                              proprietà del fratello Arturo e diretta da un altro
                       Insegnò  storia  presso  l’istitutto  “N.  Argento”   cugino  Giuseppe  di  Alessandro  Foscarini,  e  su
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