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112 Avvocati e Giuristi illustri salentini
protagonista, inizialmente quale delegato stampa
dell’Azione cattolica, collaboratore del settimana-
le cattolico “L’Ordine”, che diresse dal novembre
1943 al maggio 1944, e successivamente quale
consigliere comunale di Lecce e segretario e pre-
sidente del Partito liberale italiano.
All’indomani della liberazione, differenziandosi
dal gruppo variamente cattolico e democristiano
(Fiocca, Lariccia, Lecciso, Marotta) Flascassovitti
evolve verso più marcate posizioni laiche aderen-
do al Partito d’azione, e successivamente al Partito
repubblicano italiano, infine confluendo nel Par-
tito liberale dell’on. Ennio Bonea, che lo elesse
consigliere comunale di Lecce nel 1964, poi presi-
dente e segretario. Dal 1943 si impegna in un’in-
tensa attività giornalistica, pubblicando articoli dai
titoli molto significativi (I temporeggiatori; La fun-
zione della libertà; La lotta fra le classi) e decisa-
mente oltranzisti, che rispecchiano il suo spirito
progressista e aconfessionale, e marcano la diffe-
renza dai colleghi redattori de “L’Ordine”, attestati
su posizioni di cauto attendismo nei confronti del
governo Badoglio, e di «soggezione alle gerarchie
ecclesiastiche», cui il nostro non si sarebbe mai
piegato (m. De gioRgi, p. 52 sgg.).
Convertitosi al mazzinianesimo, collaborò ad naggi quali il repubblicano Michele Cifarelli.
altri settimanali, soprattutto “La Provincia di Lec- Nel corso degli anni ’50 del 900, il nostro si
ce”, ed ebbe intensi rapporti con noti antifasci- dedicò totalmente alla professione, proponen-
sti come Alfredo Bernardini e Pantaleo Ingusci, dosi come illustre avvocato civilista e ammini-
Cesare Teofilato, e Luigi Corvaglia, tutti ferven- strativista, punto di riferimento obbligato (anche
ti mazziniani. Alla vigilia delle storiche elezio- come componente della giunta provinciale am-
ni politiche del 1948, questi progressisti azioni- ministrativa) per il contenzioso fra il cittadino e
sti mazziniani si cimentavano sui vari problemi la pubblica amministrazione periferica e centrale.
della riorganizzazione statale con lucida visione Presidente del C.I.S.A. (Centro Italiano di Studi
della storia e della situazione politica. E Nicola Amministrativi - sezione di Lecce) organizza a
Flascassovitti con l’articolo La terza Via indicava Lecce grandi convegni, giornate di studi, tavole
nel febbraio 1948 nel P.R.I., l’erede degli ideali di rotonde per promuovere i tribunali amministra-
Mazzini, una terza via elettorale in alternativa alla tivi regionali, e il decentramento giudiziario. Il
DC e al Fronte popolare. TAR leccese di cui Nicola Flascassovitti è padre
Cavallo di battaglia di Flascassovitti in chia- riconosciuto entra in funzione il 10 gennaio 1978.
ve regionale fu la ricomposizione della Terra Le tematiche del decentramento periferico lo ve-
d’Otranto col riaccorpamento delle tre province dono protagonista di vari congressi forensi nazio-
di Lecce-Brindisi-Taranto, disaggregate dal re- nali (Trieste 1955, Bologna 1957, Palermo 1959,
gime fascista, e della costituzione della regione Perugia 1968, ecc.) dove relaziona con autorità
Salento, il cui primo passo doveva essere l’istitu- indiscussa della tutela del cittadino nei confronti
zione di una sezione di Corte d’Appello, insisten- della pubblica amministrazione.
temente sollecitata e sistematicamente disattesa. Tra i maggiori protagonisti della vita pubblica
è giusto con l’articolo Per la Corte d’Appello del di Lecce, la sua città cui dimostra in ogni tempo
Salento che Flascassovitti inizia il 1 aprile 1945 grande amore, anche con gelosia e vis battagliera
la collaborazione al settimanale “La Provincia di (Corte d’Appello, TAR, Istituzione della facoltà di
Lecce” che dal 24 febbraio 1947 cambierà testata giurisprudenza), da avvocato umanista, giornali-
in quella di “Regione Salentina”. Con le imman- sta, pubblicista, polemista, assiduo collaboratore
cabili polemiche anti baresi sostenute con perso- de “La Tribuna del Salento”, conferenziere, aman-