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Avvocati e Giuristi illustri salentini  107


                    Confraternita dell’Immacolata – cui, come già si      dei suoi allievi – che il maestro amava definire
                    è detto, la famiglia Fighera era legata per l’aggre-  commilitones – intitolato Institutiones iuris Regni
                    gazione  di  Bonaventura  –  ed  i  Padri  Riformati.   Neapolitani  in  quatuor  libros  tributae,  et  com-
                    Il giudizio si tenne a Napoli e vide fronteggiarsi    modo  methodo  adornatae  in  usum  auditorium
                    il giovane Fighera, appena ventiseienne, che pe-      Figheriani: nella sua opera più significativa, che
                    rorava la causa della Confraternita, e l’avvocato     ebbe sei edizioni fra il 1766 e il 1802, l’autore, pur
                    Francesco  Paolo  Grassi  in  difesa  dei  Riformati.   sostenendo la centralità dell’insegnamento del di-
                    In quell’occasione Oronzio pubblicò la sua prima      ritto romano, incoraggia in maniera decisa l’ap-
                    memoria legale – che risulta essere in assoluto il    prendimento e la pratica del diritto patrio, essen-
                    primo scritto del giurista martinese ad essere sta-   ziale alla formazione del buon giurista. Tre anni
                    to stampato – intitolata Memorie in favore della      dopo Fighera diede alle stampe gli Elementa iuris
                    Confraternita laicale dell’Immacolata di Martina      civilis secundum ordinem Institutionum che eb-
                    e in contrasto con l’Università per la questione se   bero cinque edizioni fra il 1769 e il 1785 ed in cui
                    la Cappella e l’Altare della Concezione eretti den-   Oronzio abbracciava posizioni schiettamente giu-
                    tro la chiesa dei padri Riformati appartenesse ai     risdizionaliste. Meno fortunati il Tractatus de iure
                    confratelli o all’Università (s.l.,  1758).  L’epilogo   protomiseos, pubblicato nel 1765, ed il Tractatus
                    della vicenda giudiziaria, tuttavia, non fu favore-   de iure congrui, stampato nel 1784 e giudicato
                    vole a Fighera e l’avvocato Grassi riuscì a vedere    in  maniera  non  troppo  lusinghiera  dall’insigne
                    riconosciute le proprie posizioni.                    storico del diritto Ennio Cortese che l’ha definito
                       A partire dal 1761 concorse più volte per otte-    «opera di modesta levatura» (coRtese, p. 61).
                    nere una cattedra nell’ateneo napoletano. Loren-         Fighera trascorse gli ultimi anni di vita nella
                    zo Giustiniani (giustiniani, pp. 12-14) conta cin-    sua città natale dove si era ritirato sin dal 1787.
                    que diversi concorsi cui Fighera partecipò – tanto    Morì cinquantanovenne il 7 febbraio del 1790.
                    per l’insegnamento del diritto civile quanto per
                    quello del diritto canonico – che però ebbero per     Bibliografia:  L.  giustiniani,  Memorie  istoriche  degli  scritto-
                    il martinese, nonostante l’unanime apprezzamen-       ri legali del regno di Napoli, Napoli, Stamperia Simoniana,
                    to riscosso, esito negativo. Scelse così di dedicar-  1787, voll. II, pp. 12-14; C. minieRi Riccio, Memorie storiche
                                                                          degli scrittori nati nel Regno di Napoli, Napoli, Tipografia
                    si all’insegnamento privato fondando una scuola       dell’Aquila, 1844, p. 128; G. gRassi, Un pio sodalizio “uni-
                    che si affermò come una delle migliori della città    versale”  in  Martina  Franca,  in  “Rinascenza  salentina”,  4
                    e che fu frequentata, in gioventù, anche da un        (1936), pp. 209 ss.; A. maRinò, Repertorio bio-bibliografico
                    altro illustre esponente della famiglia Fighera: il   degli scrittori artisti e scienziati martinesi, Martina Franca
                                                                          1970, pp. 54-55; D. naRDone, Notizie storiche della città di
                    futuro musicista e nipote di Oronzio, Salvatore,      Gravina, Bari, Adda, 2003 , p. 330; I. biRocchi, A. matto-
                                                                                                 4
                    nato  a  Gravina  nel  1771  e  morto  a  Napoli  nel   ne, Il diritto patrio tra diritto comune e codificazione (se-
                    1836 le cui composizioni – oggi giudicate dalla       coli XVI-XIX), Roma, Viella, 2006, pp. 458-479; E. coRte-
                    critica piuttosto convenzionali – godettero di una    se, Passeggiando fra i libri antichi di Giovanni Gualandi,
                                                                          in “Studi Urbinati”, 60-1 (2009), p. 61; D. luongo, Fighera
                    qualche fortuna nel corso del XIX secolo.             Oronzio, a cura di I. Birocchi, E. Cortese, A. Mattone, M. N.
                       Durante  i  suoi  anni  napoletani,  Fighera,  ac-  Miletti, in Dizionario biografico dei giuristi italiani (XII-XX
                    creditatosi come uno dei più validi maestri della     secolo), Bologna, il Mulino, 2012, pp. 859-860.
                    capitale, diede alle stampe un cospicuo numero
                    di opere. Anzitutto il manuale composto ad uso                                              Michele Pepe





                    Fimiani Carmine (San Giorgio, 9 febbraio 1740 - Nardò, 13 novembre 1799)





                        Napoli studiò il greco, l’ebraico, la matema-     giurista di cultura moderna, che aveva espresso
                    Atica, la teologia e, sotto la guida di Antonio       su di lui lusinghieri apprezzamenti. Nello stesso
                    Genovesi,  la  filosofia.  Dopo  aver  tenuto  gli  in-  anno Fimiani entrò a far parte di una commissio-
                    segnamenti di istituzioni canoniche e di decreto      ne incaricata di redigere il Nomocanone, una rac-
                    di Graziano nell’università fridericiana, nel 1781    colta di leggi e di canoni riguardanti la disciplina
                    fu chiamato a succedere, senza concorso, nella        ecclesiastica.  Nel  1792  fu  nominato  vescovo  di
                    cattedra  di  decretali,  a  Domenico  Cavallari,  un   Nardò. Città in cui morì nel 1799.
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