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perto in questi ultimi anni dalle leggi italiane) fuerat, sic deficiens obiiceretur in morte). Il ba-
«secondo la dottrina di Accursio eccellentissimo gaglio culturale del nostro Ferrari, che abbia egli
nostro ghiosatore, di Bartolo e di Baldo nostri letto o no anche il Novellino, ma come è ampia-
dottissimi Dottori»; o sul celebre Bulgaro, al qua- mente documentato dall’Apologia Paradossica, si
le si sente vicino per comune destino: «essendo manifesta insomma attrezzato e ben assortito, tale
io stato fatto... della condizione del nostro Dot- da mostrarlo avvocato esperto e probabilmente
tor Bulgaro, che disse quel volgato verso ordine anche brillante oratore.
turbato, succedis Bulgare nato»; o, per quanto ri- Concludo con due puntuali osservazioni di
guarda il Regno, sui vari Marino di Caramanico, Custodero, che chiariscono il titolo, in parte
Andrea d’Isernia, Matteo d’Afflitto e Marino Frec- oscuro, per i lettori dei nostri giorni, dell’Apolo-
cia, maestri universalmente riconosciuti; o ancora gia Paradossica e ne illuminano il senso, nell’al-
sul grande Pier delle Vigne per tradizione autore veo di una secolare tradizione giuridica: «per
delle «costituzioni, che oggi sono in così verde non costringere il lettore a ricorrere al vocabola-
osservanza», cioè il Liber Augustalis del 1231. E di rio, paradosso significa anche “fuori della comu-
Accursio e Bulgaro mi piace rievocare l’eco nella ne opinione” “delle aspettative”; “paradossica”
nostra letteratura, nella raccolta del Novellino: del quindi vuol dire, in parole più povere, “mera-
primo, noto per la sua avidità di denaro, per una vigliosa” o giù di lì»; e poco prima: «la nostra è
controversia con i figli in sua assenza arricchiti, una terra di giuristi, di avvocati e di causidici:
di cui rivendicava la ricchezza accumulata («Qui c’è un’abitudine antica a spaccare il capello in
conta di Maestro Francesco, figliuolo di Maestro quattro, alla ricerca tortuosa del sofisma per di-
Accorso da Bologna», novella 50); del secondo mostrare di avere ragione a tutti i costi». Non
per la sua proverbiale rivalità con Martino, altro credo si possa dire meglio di così.
dottore dello studio bolognese, a proposito del
rispetto scrupoloso della legge («Come l’Impera- Bibliografia: D. De angelis, Le vite de' letterati salentini, Na-
dore Federigo fece una quistione a duo savi e poli, nella stamperia di Bernardo Raillard, voll. 2, 1710-1713;
J. a. FeRRaRi, Apologia Paradossica della città di Lecce, a cura
come li guidardonò» novella 24) che durò oltre di a. Laporta, Cavallino di Lecce, Capone Editore, 1977; g.
la vita, con la sepoltura nella bolognese chiesa custoDeRo, Sul filo della storia, Bari, Ed. Levante, 1984.
di S. Procolo in due tombe contrapposte presso
la porta d’ingresso (ut sicut vivens illi contrarius Alessandro Laporta
Fighera Oronzio (Martina Franca, 31 marzo 1731 - Ivi, 7 febbraio 1790)
ontrariamente a quanto riferito dallo storico Primicerio Montanaro e del filosofo Pasquale Ma-
CDomenico Nardone secondo cui Fighera sa- gli il quale, a sua volta, era stato discepolo di
rebbe nativo di Gravina in Puglia (naRDone, p. Giovan Battista Vico. Vestito l’abito talare, Fighera
330), quest’ultimo ebbe i natali a Martina Franca. fu nominato porzionario della Collegiata di San
Nella cittadina murgiana era invece nato e vissuto Martino.
Bonaventura Fighera, padre di Oronzio, il qua- Nel 1753, sempre nella sua città natale, intra-
le, come emerge dall’accurata ricostruzione dello prese lo studio del diritto sotto la guida di Donato
storico martinese Giuseppe Grassi (gRassi, p. 209 Mastrovito.
ss.), era un modesto pittore trasferitosi da Gravi- Intorno al 1755 si trasferì a Napoli dove pro-
na a Martina in cerca di lavoro; lì aveva sposato, il seguì ed approfondì la sua formazione giuridica
22 novembre del 1729, Maria Serra e si era stabil- frequentando i corsi di illustri maestri quali Giu-
mente inserito nella vita della città aggregandosi, seppe Pasquale Cirillo, Alessio Simmaco Mazzoc-
nel 1735, alla confraternita laica dell’Immacolata chi ed Antonio Genovesi.
nella cui amministrazione giunse ad avere incari- Agli anni immediatamente successivi alla lau-
chi di un certo rilievo. rea risale il primo incarico legale ottenuto dal Fi-
Il giovane Oronzio, nato due anni dopo l’unio- ghera di cui sia rimasta documentazione. L’occa-
ne dei suoi genitori, fu precocemente avviato alla sione di esercitare l’avvocatura arrivò in seguito
carriera ecclesiastica sotto la guida del teologo ad una controversia sorta a Martina Franca tra la