Page 106 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
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Avvocati e Giuristi illustri salentini  105


                    disputa, confermare a Lecce un privilegio acqui-
                    sito su Capua e Cosenza e ribadirne il ruolo di
                    seconda città del Regno dopo Napoli, ma ne è
                    ignoto  l’esito  ed  ancor  più  incerto  è  che  si  sia
                    realmente  svolta.  Una  fiction  la  diremmo  oggi,
                    per dotare la città natale di un apparato di prove
                    storiche o pseudo-storiche che potessero durare
                    nel tempo, una specie di libro rosso, per usare
                    un  termine  del  passato,  costruito  per  libri  (tre)
                    questioni (quindici) e meriti (diciotto) al fine di
                    garantire a Lecce una supremazia di lunga durata.
                    Se volessimo fare un paragone d’attualità potrem-
                    mo spingerci a definirlo l’anteprima di un moder-
                    no bid-book. Per il Ferrari l’impegno di una vita,
                    che ne ha legato il nome alla città capoluogo del
                    Salento,  insistendo  per  la  prima  volta  sul  dirit-
                    to all’arcivescovato e promuovendo la passio del
                    santo protettore Oronzo.
                       Sono  acquisiti  tuttavia  almeno  altri  tre  scritti
                    di carattere giuridico, che si rivelano utili ad illu-
                    strarne anche questa attività, che se fu secondaria
                    ed è da giudicare minore, fu però coerente con il
                    dottorato conseguito e ne giustifica l’inserimento    Frontespizio dell’Apologia Paradossica di Jacopo Antonio Ferrari
                    in questo specifico repertorio.
                       Afferma il De Angelis con la consueta sicurezza    la [cioè Lecce] tiene ad ottenere la dignità Arci-
                    ma senza rivelare la fonte, che «con maravigliosa     vescovale», altro caposaldo della sua produzione
                    sollecitudine imprese a difendere i diritti delli Re   giuridica che culmina nell’Apologia Paradossica,
                    Austriaci intorno alle ragioni che in quel tempo si   tutta tesa ad esaltare le glorie di Lecce.
                    pretendevano dalla casa di Francia sopra il Regno        Ciò che distingue la sua bibliografia, mettendo
                    di Napoli e il Ducato di Milano» redigendo una        a parte le opere storico-erudite, quelle agiografi-
                    «lunga ed ammestrevole disputa»: dunque anche         co-teologiche e qualche composizione poetica, è
                    in questo caso una apologia, su basi giuridiche,      proprio questa vocazione alla giurisprudenza che
                    probabilmente su commissione, a pro della casa        è da vedersi in continuità con gli studi universita-
                    d’Austria per legittimarne le pretese. Nessuno me-    ri e che emerge ripetutamente dai suoi scritti. Per
                    glio di lui poteva forse, in quel momento, trattare   questo la stessa Paradossica è da considerarsi in
                    l’argomento e dobbiamo immaginare, in mancan-         relazione alle altre due Apologie che di lui ci sono
                    za purtroppo del testo manoscritto, che lo fosse      note: la prima pro Cosmo Mediceo Magno Floren-
                    in maniera assolutamente adeguata al livello della    tiae duce in controversia praecedentiae inter eum
                    profonda preparazione dell’autore.                    et Ferrariae ducem ad Pium IV Pontificem Maxi-
                       Certamente  della  sua  conoscenza  delle  di-     mum, e la seconda in difesa del Vicerè di Milano:
                    scipline  giuridiche  ebbe  bisogno  quel  “trattato”   una specie di trilogia che fa riferimento ad una at-
                    intorno ad «alcuni abusi che ci erano allora nel      tività forense esercitata o solamente programmata
                    Regno» cui accenna lo stesso De Angelis, senza        di cui purtroppo non abbiamo ulteriori notizie,
                    fornire ulteriori informazioni, che gli «riuscì feli-  ma soltanto l’esile traccia dei titoli.
                    cemente e con molta facilità» e che sortì l’effetto      Tornando alla Paradossica che è possibile con-
                    di arginare i medesimi abusi. Lo aveva indirizzato    sultare e contiene qualche preziosa testimonian-
                    direttamente a Filippo II e volendone cercare un      za  di  questo  sommerso  impegno  professionale
                    riferimento in età moderna potremmo ricordare         del Ferrari, se ne possono estrarre brevi passaggi
                    l’opera affine sugli abusi feudali del nostro Win-    che rimandano alle conoscenze basilari di un av-
                    speare,  che  divenne  uno  dei  fondamenti  dello    vocato del suo tempo ed attengono all’erudizione
                    smantellamento del feudalesimo.                       giuridica  di  sempre.  Per  esempio  sui  glossatori
                       è doveroso infine citare il «dotto ed ingegnoso    a proposito del “nome di metropoli” o di “città
                    discorso storico-legale intorno alle ragioni ch’el-   metropolitane”  (concetto  “modernissimo”  risco-
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