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108 Avvocati e Giuristi illustri salentini
Veduta della città di Nardò di Pierre Mortier, acquaforte, 1704 (coll. A. Sabato)
La produzione scientifica di Fimiani ebbe ad perstitio. A suo avviso, era assurda quell’identifi-
oggetto, in primo luogo, il diritto canonico. Pub- cazione del diritto romano col diritto naturale che
blicò, fra l’altro, oltre a un’Historia juis canonici era stata sostenuta anche da esponenti di primo
(Neapoli 1769), il De ortu et progressu metropo- piano dell’Umanesimo e del Neoumanesimo, da
leon ecclesiasticarum in Regno neapolitano et Cuiacio a Gravina.
siculo (Neapoli 1756, 1776) e gli Elementa juris Una disciplina romanistica, per Fimiani, anda-
canonici (Neapoli 1777, 1789). Importante la sua va seguita nel solo caso in cui fosse effettivamen-
riedizione, a Napoli, nel 1771, del De concordia te conforme alla ratio. Né l’influenza del dirit-
sacerdotii et imperii di De Marca, uno dei capi- to romano poteva giungere al punto da esiliare
saldi della letteratura gallicana. Notevoli anche quello patrio.
gli scritti dedicati da Fimiani al diritto feudale: il Non meno netta era la sua polemica contro
Commentariolus de subfeudis (Neapoli 1787) e la tesi accursiana dell’autosufficienza del diritto.
gli Elementa juris feudalis communis et neapoli- Erano residui di una forma mentis giuridica dura
tani (Neapoli 1787, 1800). Dopo aver pubblica- a morire, la cui sopravvivenza Fimiani riteneva
to gli Elementa juris privati neapolitani (Neapoli estremamente perniciosa. Anche la scienza giuri-
1782), offrì una ricostruzione complessiva del di- dica meridionale era stata segnata a lungo, a suo
ritto patrio con lo Ius neapolitanum universum avviso, da un’acritica fedeltà ai metodi ermeneuti-
(Neapoli 1788). ci e ai paradigmi epistemologici del mos italicus.
L’intera produzione scientifica di Fimiani fu I giuristi napoletani, anche dopo il Quattrocen-
ispirata da una critica netta della pretesa centrali- to, non avevano cessato di seguire pedissequa-
tà del diritto romano: una visione che egli ritene- mente le opinioni dominanti e avevano mantenu-
va ormai nient’altro che un’anacronistica soprav- to una rigida chiusura nei confronti di quei saperi
vivenza, non esitando a definirla un’autentica su- storico-filosofici e letterari che avrebbero potu-