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Avvocati e Giuristi illustri salentini  13


                       Apprezzato avvocato, Vincenzo Abati frequen-       abolire il potere temporale dei papi. Pertanto la
                    tava abitualmente Lecce, dove poi si stabilì dopo     sua  laicità  fu  sempre  coerente,  sicché  nel  1866
                    il  matrimonio,  risiedendo  in  piazzetta  Fanfulla,   lo troviamo nel Comitato unitario dei liberali di
                    nel palazzo Santorufo, dove spesso si tenevano le     Lecce, presieduto da Giuseppe Libertini, sodali-
                    riunioni della “Giovane Italia”. Per la sua attività   zio che ben presto assunse la denominazione di
                    irredentistica il Nostro fu arrestato nel 1857 e fu   “Comitato leccese per la guerra nazionale”, ossia
                    ristretto nelle carceri di S. Francesco, a Lecce, ove   quella dell’Italia e della Germania contro l’Austria
                    stette per ventitré mesi, per ordine del governato-   (1866) che, finalmente, rese il Veneto italiano.
                    re Sozy-Carafa. Subito dopo la caduta del Borbo-         Intimo di Giuseppe Libertini, illustre patriota e
                    ne egli, con atto di estrema umanità salvò il suo     fondatore delle logge massoniche in Terra d’Otran-
                    aguzzino dalle ire del popolo leccese, che certa-     to, nel 1864 Vincenzo Abati lo troviamo nell’appe-
                    mente lo avrebbe linciato se non lo avesse fatto      na costituita loggia “Mario Pagano” di Lecce, di cui
                    allontanare dalla città, sulla sua carrozza, condu-   fu l’ultimo maestro venerabile nel 1885, anno in
                    cendolo in salvo oltre Brindisi, in un nascondiglio   cui questa officina cessò di esistere. Morì a Lecce,
                    sicuro. Salvando il suo persecutore, Sozy-Carafa,     dove fu sepolto, il 16 giugno 1892.
                    Abati si colloca in una dimensione storica e uma-
                    na degna di nota, anche perché rischiò tantissimo     Bibliografia: M. De MArco, Profili biografici di massoni sa-
                    nascondendo, con la collaborazione dello zio ar-      lentini. Testi e documenti, Lecce, Edizioni del Grifo, 2007,
                    ciprete don Giuseppe Giacomo Abati, e dei fra-        pp.  65-67;  iD.,  Risorgimento  nocigliese.  L’avv.  Vincenzo
                                                                          Abati, in “Leucadia”, III, 1, Lecce, Edizioni Grifo, 2011, pp.
                    telli Vito Teodoro e Carmelo, anch’essi parroci,      117-133; iD., Giuseppe Libertini, patriota e fondatore delle
                    numerosi patrioti ricercati dalla polizia.            Logge  Massoniche  in  Terra  d’Otranto.  Testi  e  documenti,
                       Il Nostro, che nel 1851 appare iscritto nell’elen-  Lecce, Edizioni del Grifo, 2009. Cfr. inoltre: Almanacco ge-
                    co  dei  patrocinatori  di  Lecce,  nel  1884  risul-  nerale della Provincia di Terra d’Otranto per l’anno 1851,
                                                                          compilato da Paolo De Angelis, Segretario della Regia Pro-
                    ta cassiere della Cassa provinciale e consigliere     cura, Lecce, Tipografia del Vecchio, 1851, p. 13; Annuario
                    dell’Ordine degli avvocati di Lecce. Pur essendo      Pugliese redatto a cura e spese di Domenico Mele di Gaeta-
                    cattolico, e del resto non poteva essere diversa-     no, Bari, Tipografia Petruzzelli, 1884, pp. 126 e 130.
                    mente dato che la sua famiglia annoverava tanti
                    sacerdoti, Vincenzo Abati riteneva che si dovesse                                       Mario De Marco





                    Acclavio Domenico Vincenzo (Taranto, 11 febbraio 1762 - Portici, 1 luglio 1828)





                         ato da Pietro e Anna Rosa Miola, dopo gli        virtù di tale mandato, l’Acclavio attuò una forte
                    Nstudi giuridici a Napoli si avviò alla profes-       politica  antibaronale  attraverso  l’emanazione  di
                    sione forense che esercitò con grande impegno e       numerose ordinanze conservate, in bozze mano-
                    successo. All’indomani degli eventi rivoluzionari     scritte,  nella  biblioteca  “Pietro  Acclavio”  di  Ta-
                    del 1799, il ministro delle Finanze Giuseppe Zur-     ranto e pubblicate nel Bullettino delle ordinanze
                    lo  gli  conferì  l’incarico  di  visitatore  economico   dei commissari ripartitori dei demani ex feudali
                    delle province di Terra di Bari e Terra d’Otran-      e  comunali  delle  province  napoletane.  Attraver-
                    to (1799-1803) che esercitò con particolare cura,     so tali atti, il Commissario tentò di combattere la
                    come emerge dalla fitta corrispondenza intercor-      feudalità  ancora  ben  radicata  nei  comuni  della
                    sa  con  le  autorità  locali  e  con  il  governo  cen-  Terra d’Otranto, la cui estirpazione in via giudi-
                    trale,  conservata  nell’Archivio  storico  diocesano   ziaria  risultò  particolarmente  difficile  in  quanto
                    di Taranto. I suoi meriti non furono ignorati dal     gli abusi e le usurpazioni da parte degli ex ba-
                    governo francese, insediatosi a Napoli nel 1806,      roni continuavano a sussistere. A testimonianza
                    che lo nominò giudice nel Tribunale di Appello        della difficile realtà feudale incontrata in questa
                    di Altamura con decreto del 13 novembre 1808          provincia, lo stesso Acclavio pose mano ad una
                    (dove  assunse  nel  1810  la  carica  di  procurato-  analitica Nota dei feudi decimali della provincia
                    re  generale)  e  nel  1809  commissario  ripartitore   di Lecce inviata il 22 ottobre del 1809 al ministro
                    in Terra d’Otranto con il compito di sciogliere le    della Giustizia Giuseppe Zurlo, in cui raccolse le
                    controversie relative al contenzioso ex feudale. In   osservazioni maturate durante la sua attività svol-
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