Page 18 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
P. 18
Avvocati e Giuristi illustri salentini 17
giovani ogni soddisfazione conseguita però nel nale non per mero sfoggio culturale, ma per dare
rigore della rettitudine per una professione che più forza concettuale alle sue arringhe o una più
spesso risultava «difficile ed aspra». esatta argomentazione giuridica nella preparazio-
Fu anche figura di spicco nel mondo cattolico ne delle difese. Era anche particolarmente appas-
locale entrando giovanissimo nel circolo “Ales- sionato del vernacolo tarantino e nel 1986 pub-
sandro Manzoni” (1919) fino a quando nel 1923 blicò una raccolta di poesie dialettali: ‘A figghje
partì alla volta dell’Università di Pisa dove fre- du sole e postumi uscirono nel 1991 due “carmi-
quentò assiduamente la locale Federazione Uni- na” latini: Properet tempus e Litora mulcens.
versitaria Cattolica (FUCI). Tornato a Taranto ol-
tre la promettente attività forense riprese il suo Bibliografia: G. AcquAvivA, La seconda Fiera del Mare a Ta-
impegno nell’associazionismo cattolico e l’arcive- ranto, 14 agosto - 7 settembre 1947, Taranto, Ed. Cressati,
1947; G. AcquAvivA, ‘A figghje du sole. Dialetto tarantino in
scovo del tempo, Orazio Mazzella, nel 1930 lo versi, Taranto, Mandese Editore, 1986; G. AcquAvivA, Properet
chiamò a dirigere il Segretariato delle attività so- Tempus Litora Mulcens Carmina, a cura di P. De stefAno,
ciali nell’ambito della Giunta diocesana di Azione Taranto, Scorpione Editrice, 1998; G. Motolese, Pietre vive.
cattolica. Fu poi presidente della Gioventù catto- Omaggio al laicato cattolico. Luminosa corona della Chiesa
di Taranto, Taranto, Edizioni Archita, 2002, pp. 57-59; Giu-
lica dal 1931 al 1933, anni difficili di coesistenza seppe Acquaviva. Un protagonista del Novecento, a cura di
con le altre organizzazioni giovanili fasciste; pre- Giov. Acquaviva, Taranto, Scorpione Editrice, 2003; R. cofA-
sidente degli Uomini cattolici dal 1939 al 1941 e no, Ut Tarentum resurgat…, ivi, pp. 9-51; V. De MARco, Testi-
infine presidente della Giunta diocesana dal 1946 mone della Parola, ivi, pp. 53-78; R. De PAlMA, Il suo ritratto
di Avvocato, ivi, pp. 79-92; P. De stefAno, Carmina (excerp-
al 1949. Guidò successivamente per diversi anni ta) Josephi Acquaviva et varia. Iteratis curis recognovit, ivi,
l’Unione giuristi cattolici. pp. 95-116; P. MAssAfRA, L’armonia del verso, ivi, pp. 117-140.
Conosceva la lingua latina in modo impeccabi-
le e spesso la utilizzò nella sua attività professio- Vittorio De Marco
Adamucci Antonio (Lecce, 29 maggio 1870 - Carmiano, 11 dicembre 1929)
’11 dicembre 1929, alle ore 20, si spegneva
Ll’avvocato Antonio Adamucci nella sua villa
in Carmiano; era nato a Lecce, nella «città curiale,
dove i cittadini avevano ciascuno un’occupazio-
ne particolare, ma avevano tutti una professione
generale: erano avvocati» (Russo, p. 11). Inter-
pretando il sentimento della sorella Addolorata
Adamucci e del cognato Carlo Verde, Giovanni
Baglivo raccoglie nell’albo Ad Antonio Adamucci
1870-1929 tutto ciò che di lui fu detto e scritto
dopo la morte. Scorrono lunghe e numerose le
pagine, manifesta espressione di gratitudine e di
stima, affettuose testimonianze di quanti conob-
bero le sue doti umane ed intellettuali, apprezza-
te tanto nei locali della Amministrazione provin-
ciale, quanto nelle aule giudiziarie; amici fraterni
e rappresentanti della società, uomini di cultura,
redattori di testate giornalistiche e i cari colleghi
del foro leccese. Maestro del diritto e dell’elo-
quenza, Cittadino e Uomo benefico, nei corridoi
del tribunale Antonio Adamucci aveva un sorriso
buono per tutti. La sua adolescenza era stata se-
gnata dalla improvvisa perdita del padre Salvato-
re, nel giugno 1885; lo zio Annibale Moschettini