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Avvocati e Giuristi illustri salentini 31
Aymone Edgardo (Tricase, 2 aprile 1877 - Ivi, 30 dicembre 1941)
iglio di Gaetano e Elena Panese. Di antica fa-
Fmiglia, verosimilmente di origine napoletana
attestata sin dal Cinquecento a Tricase dove godè
fama, nella seconda metà del secolo, Guidone
Aymone, laureato in diritto civile e canonico. Ne-
gli anni Trenta dell’Ottocento un Giovan Battista
Aymone fu sindaco di Tricase. L’arme si trova sul-
la colonna tortile della chiesa di San Domenico a
Tricase e rappresenta un leone rampante contro
un cipresso «nodrito alla montagna ed affianca-
to da due stelle di sei raggi ordinate in banda»
(M. Peluso, v. Peluso, p. 160). Edgardo Aymone
conseguì l’esame di licenza ginnasiale nell’anno
scolastico 1892/93 presso il collegio “San Carlo
Borromeo” di Ostuni. Si laureò (31 luglio 1901)
in giurisprudenza presso l’Università di Napoli.
Effettuato il praticantato presso l’avv. Antonio
Dell’Abate, riconosciuto procuratore legale il 31
maggio 1904 dal Consiglio di disciplina dei procu-
ratori presso il Tribunale civile e penale di Lecce,
svolse con successo e probità la sua professione in
Tricase, dove visse nel suo palazzo in largo S. An-
gelo, impreziosito dai mosaici dei fratelli Peluso, e
si segnalò per l’impegno civico. Nel clima nazio-
nalista e di tutela dell’ordine dei primissimi anni
Venti, aderì da subito al fascismo, la cui sezione
a Tricase fu costituita il 4 novembre del 1922. Dal
1924 al 1929 fu presidente della Congregazione chiusura dell’A.C.A.I.T. dove lavoravano più di
di carità, pia e antica istituzione di cui era stato 1000 persone e fu organizzata una protesta popo-
segretario dal 1909 al 1918 il suo amico Alfredo lare. La folla assalì il municipio ove si trovavano
Contegiacomo, fratello gemello del dr. Oreste. il podestà Aymone e quattro carabinieri. Si versò
Edgardo Aymone fu podestà di Tricase dal 1930 l’olio sulla porta del municipio per darvi fuoco.
al 1935. In tale veste partecipò all’inaugurazione I carabinieri spararono. Vi furono cinque morti e
del busto a Giuseppe Pisanelli, avvenuta sul Gia- circa sessanta feriti. Il podestà fu giudicato non
nicolo in Roma il 31 gennaio 1932. responsabile del funesto evento.
Il 15 maggio del 1935 fu giornata tragica a Tri- Edgardo Aymone fu avvocato stimato tra colo-
case a causa di una protesta di tabacchine. La ro che illustravano il foro salentino e svolse nella
lavorazione del tabacco levantino era stata in- sua città un ruolo civile importante, difendendo
trodotta nel collegio di Tricase dall’on. Alfredo e tutelando, tra l’altro, la presenza della Pretu-
Codacci-Pisanelli ed era divenuta il principale ra a Tricase, che rischiava di esser perduta. Alla
mezzo di sostentamento e di sviluppo di una sua scomparsa l’avv. Giovanni De Simone ebbe
economia prevalentemente rurale. Nel 1902 il a scrivere alla vedova: «Noi abbiamo perduto un
parlamentare aveva creato a Tricase il Consorzio ottimo amico, voi e i vostri figli avete perduto
agrario per il Capo di Leuca (A.C.A.I.T.), coopera- un marito ed un padre esemplare, ma Tricase ha
tiva tra gli agricoltori per la coltivazione e lavora- perduto un Galantuomo perché, francamente, la
zione dei tabacchi levantini. Nell’aprile del 1935 sua dirittura morale non è facilmente riscontrabi-
il Ministero delle corporazioni giudicò opportuno le in altri». E il cancelliere Francesco Bortone ne
accorpare a Lecce i consorzi sparsi nella provin- tenne la commemorazione, a Tricase, fornendo
cia. Si credette che l’accorpamento causasse la un ritratto dello scomparso che giova riportare.