Page 43 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
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42     Avvocati e Giuristi illustri salentini



                    Basta Domenico Giuseppe (Taranto, 1704 - Scilla, 1744)




                        iglio di Giorgio Antonio, marchese di Monte-      di Palermo Carlo venne incoronato rex utriusque
                    Fparano, compì i suoi primi studi presso il se-       Siciliae. Insediatosi il nuovo re, Basta riprese la
                    minario arcivescovile di Taranto. In seguito, come    sua carriera forense. Per regio comando divenne
                    molti giovani nobili delle province, si recò a Na-    dopo poco preside di Montefusco e nel 1740, con
                    poli  per  proseguire  la  sua  istruzione.  Si  laureò   la stessa nomina, fu trasferito a Salerno dove spo-
                    in  utroque iure  divenendo  avvocato.  Nel  1734,    sò Anna Teresa Bozzicorso, figlia di Giuseppe Sa-
                    anno della conquista del regno da parte di Carlo      verio patrizio leccese, dalla quale ebbe due figlie:
                    di Borbone, sospese l’esercizio della professione     Elena e Saveria Maria. Nel 1744 venne nominato
                    forense per arruolarsi al fianco del suo esercito.    in una commissione speciale in Calabria; ma in
                    Prese, così, parte allo scontro finale tra spagnoli   quei luoghi venne colpito da una malattia che lo
                    e austriaci nella famosa battaglia di Bitonto (25     condusse dopo poco alla morte. Venne sepolto a
                    maggio 1734) che segnò la fine del Viceregno e        Scilla nella cappella del Rosario nella chiesa dei
                    la nascita del Regno di Napoli. Avendo mostrato       Padri riformati.
                    il suo valore in battaglia, Basta venne indicato dal
                    generale Montemar, che era a capo dell’esercito       Bibliografia: D. L. De vincentiis, Storia di Taranto, Taranto,
                    spagnolo, a trattare la resa di Taranto al nuovo      tip. f.lli Latronico, 1878, vol. 5, pp. 89-91; C. D. fonsecA (a
                                                                          cura di), La provincia di Taranto. Tra l’Occidente e il Medi-
                    re. L’impresa durò cinque giorni al termine dei       terraneo: storia cultura società, Taranto, 1997, p. 184.
                    quali la città e le sue fortezze passarono alla Co-
                    rona  spagnola;  il  3  luglio  1735  nella  cattedrale                              Francesca De Rosa






















































                    Veduta di Taranto, sec. XVII, tratta da G. B. Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, Napoli, 1703
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