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92     Avvocati e Giuristi illustri salentini



                    De Nicola Francesco (Taranto, 4 marzo 1803 - Ivi, 16 maggio 1868)




                        iglio di Cataldo e Maria Raffaella Mazza, dopo    sue dimissioni nel giugno 1862. Nel breve corso
                    Fgli studi presso il seminario arcivescovile di       del suo mandato pose mano alla elaborazione di
                    Taranto  sotto  la  guida  di  mons.  De  Fulgure,  si   un piano regolatore per la città e al suo risana-
                    trasferì a Napoli dove concentrò tutte le forze in-   mento finanziario, come risulta dalle proposte da
                    tellettive agli studi legali sotto la guida di nomi   lui perorate in seno al consiglio comunale che si
                    illustri come Francesco Lauria e Niccola Nicolini,    trovano  conservate  nell’Archivio  di  Stato  di  Ta-
                    che «più fiate lo attestò con compiacenza al dott.    ranto.
                    Francesco Sebastio dal quale gli era stato affida-       Afflitto da un morbo epatico, si spense all’età
                    to» (De Vincentiis, p. 117). Nel 1827 fece rientro a   di 65 anni. Nel 1874 il Comune di Taranto acqui-
                    Taranto dedicandosi all’insegnamento del diritto      stò dagli eredi di De Nicola la sua «voluminosa ed
                    pubblico e alla professione forense che esercitò      interessante libreria» composta di oltre 5000 volu-
                    presso i tribunali pugliesi con laboriosità ed one-   mi (a.s.ta, Comune di Taranto, Deliberazioni del
                    stà in campo civilistico.                             Consiglio, 1873-1876, reg. 8, cc. 124-125).
                       Fine latinista e studioso del diritto romano e
                    del diritto canonico, fu richiesto dal Nicolini nel   Bibliografia: L. G. De simone, Parole dette sul feretro dell’av-
                    1841 ad entrare nei ranghi dell’alta magistratura     vocato  Francesco  De  Nicola,  Taranto,  tip.  Bux,  1868;  D.
                    napoletana, ma vi rifiutò per amore della fami-       L. De Vincentiis, Storia di Taranto, vol. 5, Uomini celebri,
                                                                          Taranto, tip. Latronico, 1879; C. chiRico, Alle origini della
                    glia e della sua terra natale. Vicino agli ambienti   civica biblioteca Pietro Acclavio di Taranto, in Cenacolo.
                    ecclesiastici, svolse attività di patrocinio e consu-  Scritti di Storia tarantina in memoria di Giacinto Peluso,
                    lenza per la diocesi di Taranto, come risulta dal-    N.S., X, 1998; M. guaDagnolo, Sindaci: i sindaci di Taranto
                    le numerose note a sua firma conservate presso        dal 1200 ai nostri giorni, Taranto, Scorpione, 2010.
                                                                          Fonti archivistiche:  Archivio  di  Stato  di  Taranto  (a.s.ta),
                    l’Archivio storico diocesano di Taranto.              Comune di Taranto, Deliberazioni della Giunta Comunale,
                       Con decreto del 12 agosto 1861 fu nominato         reg. n. 1, 1 settembre 1861 - 7 novembre 1862.
                    sindaco di Taranto, ma a causa dei locali disor-
                    dini politici seguiti all’Unità preferì rassegnare le                                      Stefano Vinci




                    De Palma Raffaele (Massafra, 17 luglio 1918 - Taranto, 10 settembre 2013)





                        onseguita  nel  1936  la  maturità                             avviò con grande passione ed entu-
                    Cclassica nel Liceo Archita di Ta-                                 siasmo la pratica forense. Richiama-
                    ranto, ove aveva stretto amicizia con                              to alle armi, dopo essere scampato
                    Aldo Moro (con il quale, unitamen-                                 alla  campagna  di  Russia,  rientrò  a
                    te  ad  altri  studenti  tarantini,  aveva                         Taranto  ed  appena  ripristinati  nel
                    partecipato alle attività della Azione                             1944 gli esami per procuratore lega-
                    cattolica),  si  iscrisse  alla  facoltà  di                       le con sistema ad albo chiuso, risultò
                    giurisprudenza presso l’Università di                              uno dei candidati promossi sui dieci
                    Bari, ove si laureò il 5 giugno 1940                               posti assegnati alla Puglia.
                    – pochi giorni prima dall’entrata in                                  Il 6 giugno del 1944, con decre-
                    guerra dell’Italia fascista – discuten-                            to del primo presidente della Corte
                    do la tesi in diritto penale sul tema Il                           d’Appello  di  Bari  venne  nominato
                    principio delle actiones liberae in causa e l’appli-  giudice conciliatore di Taranto, attività che svolse
                    cazione del Codice Penale vigente, con la relazio-    ininterrottamente per oltre quaranta anni, sino al
                    ne del prof. Biagio Petrocelli, rettore magnifico.    1985, assumendo negli anni Settanta la carica di
                       Iscrittosi subito nel registro speciale dei prati-  conciliatore capo.
                    canti procuratori grazie alla dichiarazione dell’avv.    Tra i suoi maestri, che lo avviarono all’attività
                    Giuseppe Turi rilasciata in data 10 ottobre 1940,     professionale, si annoverano gli avvocati tarantini
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