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88 Avvocati e Giuristi illustri salentini
stampa per ovviare ai problemi politici che si sta- due poteri ecclesiastico e civile, l’origine divina di
vano verificando nella vicina Napoli, giunta che ogni potestà, la supremazia di quella spirituale su
vedeva al suo interno eminenti moralisti e giuristi quella temporale e il principio principe a cui il Del
tra i quali il Del Bene. Nel giugno 1646 venne no- Bene incessantemente ricorreva e cioè la distinzio-
minato dal cardinale vicario di Sua Santità, mem- ne tra il vigore “direttivo” e “coattivo” delle leggi
bro della congregazione dei prefetti. Dal 1650 al civili: per cui gli ecclesiastici erano si soggetti ad
1653 divenne assessore per le cause sorte nelle esse per il loro valore direttivo, ma non per quello
comunità teatine romane, mentre portò avanti la coattivo o coercitivo e lo erano come ecclesiastici
pubblicazione di poderose opere teologiche e e come cittadini; solo casi estremi permetteranno
giuridiche tra cui il suo poderoso Tractatus Mo- al civile di interferire sulla libertà degli ecclesiasti-
rales (Avignone 1658). Le dottrine che egli soste- ci, laddove essi costituivano per la loro condotta o
neva a Napoli e che gli avevano fatto guadagnare dottrina un evidente pericolo alla pace pubblica.
il risentimento di Medina de las Torres, erano le Per tutta la gamma della consapevolezza umana, a
stesse che in parte si ritrovavano in altre sue ope- cui potevano soggiacere gli uomini di Chiesa, in-
re e specialmente ne De Comitiis, dove egli si terveniva il diritto canonico, anche se vi erano casi
vantava del coraggio dimostrato nel difendere le in cui il reo veniva consegnato al braccio secolare
proprie idee di fronte ai potenti e nel De immuni- dopo regolare processo in virtù del diritto naturale
tate et jurisdictione ecclesiastica, nel quale invei- a cui entrambe le potestà erano inderogabilmente
va contro i regnanti e i signorotti che estorcevano sottomesse.
dal popolo – come dalle pecore – non più latte,
ma sangue. Tuttavia egli conservò sempre per il Bibliografia: R. naz., voce T. Del Bene, in Dictionnaire de
re come per il regno un senso di rispettosa defe- droit canonique, Librairie Letouzey & Ané, 87 Boulevard
Raspail 75006 Paris, 1949, p. 1082; F. anDReu, Tommaso del
renza ed è proprio per questo amore alla sua na- Bene e i problemi del suo tempo, in Studi in onore di Miche-
zione che egli parlò con libertà esponendo le sue le Viterbo, a cura di M. Lanera e M. Paone, vol. II, Galatina,
tesi nelle materie concernenti le libertà e i privile- Ed. Congedo 1981; E. Filomena, Maruggio antica, Martina
gi del parlamento partenopeo. I princìpi sui quali Franca, Ed. pugliesi, 1997; l. maRseglia, Peregrinatio, le vie
dei pellegrini, lo xenodochium maruggese e altre idee in
egli si basava, erano in linea di massima condivisi forma di storia, Lecce, Ed. Pensa, 2002.
dai trattatisti dell’epoca, sebbene egli avesse non
pochi elementi originali: la netta distinzione dei Antonio Papagni
Dell’Abate (Ippazio) Antonio (Tricase, 10 giugno 1864 - Lecce, 8 ottobre 1942)
iglio di Ciro e Angela Maria Greco, dopo gli dei deputati di fronte a governi dispotici, ma nel
Fstudi liceali si iscrisse nel 1882 alla facoltà di presente occorreva usarlo «con molta prudenza»
giurisprudenza dell’Università di Bologna. Mani- e nei casi necessari per tutelare la «dignità e indi-
festò precoci interessi letterari sì da pubblicare pendenza» (p. 42) dei deputati. Da subito in lui si
nel 1884 Ricognizioni (Sommaruga, Roma), insie- manifestò la coesistenza, armonicamente intesa,
me di saggi, in cui cercò «uno svago negli studi di di istanze giuridiche, letterarie e politiche.
letteratura» (p. 7) e che iniziavano con una critica Rientrato a Lecce, frequentò lo studio del gran-
al Lucifero di M. Rapisardi e terminavano con una de avvocato Francesco Rubichi di cui divenne
benevola lettura de I pezzenti di F. Cavallotti, al amico. Liberale progressista, come lo stesso Rubi-
quale fu politicamente vicino. Dell’Abate si lau- chi, Antonio De Viti De Marco e Vito Fazzi, venne
reò il 4 luglio 1886 e nello stesso anno pubblicò eletto, nel 1889, nel collegio di Tricase, consigliere
L’articolo 45 dello Statuto Costituzionale Italiano provinciale di Terra d’Otranto superando in voti il
(Bologna, Zanichelli, 1886) che affrontava il tema consigliere uscente, il tricasino Tommaso Caputo.
dell’arresto dei deputati. L’art. 45 dello statuto sta- Fu rieletto nel 1891. Nel consiglio provinciale fu
biliva che un deputato, «fuori nel caso di flagrante vicesegretario e poi segretario, e componente di
delitto», non poteva essere arrestato previo con- vari commissioni. Come consigliere sostenne l’isti-
senso della Camera. Dell’Abate sostenne che l’ar- tuzione del servizio di un pubblico tramvai nella
ticolo nasceva per salvaguardare l’indipendenza provincia e difese la conservazione della Pretura a