Page 68 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
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Il Chiga è stato, sin qui, considerato un ele-
mento dell’aristocrazia borbonica. Non è fuori
luogo però dubitare, quantomeno, della tenuta
nel tempo della sua fedeltà alla monarchia. Infat-
ti, dalla consultazione di alcuni documenti d’ar-
chivio emerge che Vito Chiga, negli anni Venti
del XIX sec., godeva di un rapporto privilegiato e
di confidente con governatori e inviati del gover-
no in Terra d’Otranto ma anche che i suoi giudizi
sull’amministrazione del regno erano decisamen-
te negativi.
Sappiamo poi che tra il Pisanelli, d’indomabile
spirito liberale, e il patrigno vi era un forte lega-
me affettivo e intellettuale, che in qualche modo
potrebbe aver influenzato alcune sue convinzioni
o condizionato il suo operato. E che anche l’ama-
ta moglie, già prima di sposarsi, aveva dimostrato
sentimenti antiborbonici ospitando durante una
festa nella sua villa di Tricase il noto carbonaro
Patitari.
Il progressivo allontanamento di Vito Chiga
dalle politiche reali e la sua condizione familiare,
potrebbero allora costituire la vera ragione della
sua destituzione dal prestigioso incarico in magi-
Frontespizio di una memoria difensiva redatta da Vito Chiga stratura. Del resto il decreto del re giunse a po-
chissimi giorni di distanza dallo scoppio di quelle
restando domiciliato nella città partenopea, man-
tenne sempre costanti rapporti con la terra natìa. Lo drammatiche vicende che il 13 marzo del 1849
troviamo, ad esempio, ad agire in qualità di patro- portarono allo scioglimento della Camera del Par-
cinatore della diocesi di Lecce o quale procuratore lamento napoletano e alla fuga verso il nord dei
del Pisanelli in un atto notarile per il trasferimento, liberali più in vista per evitare l’arresto, tra i quali
imposto con “sovrana risoluzione”, della bellissima Giuseppe Pisanelli.
villa Mellone, ubicata nelle campagne di Lequile, al Rimangono ancora sul punto alcuni ragionevo-
Real collegio provinciale di San Giuseppe. li interrogativi. Quel che è certo è che Vito Chiga
Vito Chiga aveva, peraltro, anche una casa merita di essere inserito tra i personaggi leccesi
nel centro storico di Lecce, proprio a pochi passi più illustri nel panorama del diritto preunitario.
dalla sede del tribunale, nel luogo in cui oggi si Egli morì nel 1857. È bello pensare che attra-
trova l’Hotel Risorgimento. Detta casa era adia- verso i suoi insegnamenti a Giuseppe Pisanelli,
cente alla chiesetta di Santa Maria della Carità, indirettamente, abbia almeno in piccola parte
poi abbattuta, dove si dava assistenza spirituale ai contribuito a scrivere la nuova legge civile del
condannati a morte prima di essere condotti sul Regno d’Italia.
patibolo nella vicina piazza. Bibliografia: A. stAno stAMPAcchiA, Profili Salentini: Vito Chi-
La grandezza dell’avvocato Chiga la ritroviamo ga, in “Studi Salentini”, n. 33-34, 1969, pp. 149-158; l. stAM-
nei nomi altisonanti dei suoi assistiti e nella soli- PAcchiA, Giuseppe Pisanelli: La Biografia e il nuovo progetto
dità del suo fine ragionamento giuridico, cristal- del Codice Civile, II edizione, Lecce, Tipol. Editrice Salenti-
lizzato in alcune memorie conservate presso le na”, 1880; P. PAluMBo, Giuseppe Pisanelli, in “Rivista Storica
Salentina”, a. IX, Lecce, Stab. Tip. Giurdignano, 1914, pp.
biblioteche di Bari e Trani. 3-31; M. BizzARRilli, La Carboneria Napoletana, Napoli, F.
Egli riusciva a sciogliere con semplicità anche Perrella, 1933; v. zARA, La Carboneria in Terra d’Otranto
i più complessi grovigli processuali, dimostrando (1820-1830), Milano, F.lli Bocca, 1913; A. cAPPello, Zollino:
una eccezionale eloquenza, una non comune ca- Arte società e Cultura in un percorso Storiografico, Lecce,
Edizioni del Grifo, 1999.
pacità persuasiva e una grande padronanza degli
istituti e delle questioni trattate. Antonio Chiga