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Avvocati e Giuristi illustri salentini  67


                                                                             Il Chiga è stato, sin qui, considerato un ele-
                                                                          mento  dell’aristocrazia  borbonica.  Non  è  fuori
                                                                          luogo  però  dubitare,  quantomeno,  della  tenuta
                                                                          nel tempo della sua fedeltà alla monarchia. Infat-
                                                                          ti, dalla consultazione di alcuni documenti d’ar-
                                                                          chivio  emerge  che  Vito  Chiga,  negli  anni  Venti
                                                                          del XIX sec., godeva di un rapporto privilegiato e
                                                                          di confidente con governatori e inviati del gover-
                                                                          no in Terra d’Otranto ma anche che i suoi giudizi
                                                                          sull’amministrazione del regno erano decisamen-
                                                                          te negativi.
                                                                             Sappiamo poi che tra il Pisanelli, d’indomabile
                                                                          spirito liberale, e il patrigno vi era un forte lega-
                                                                          me affettivo e intellettuale, che in qualche modo
                                                                          potrebbe aver influenzato alcune sue convinzioni
                                                                          o condizionato il suo operato. E che anche l’ama-
                                                                          ta moglie, già prima di sposarsi, aveva dimostrato
                                                                          sentimenti  antiborbonici  ospitando  durante  una
                                                                          festa nella sua villa di Tricase il noto carbonaro
                                                                          Patitari.
                                                                             Il  progressivo  allontanamento  di  Vito  Chiga
                                                                          dalle politiche reali e la sua condizione familiare,
                                                                          potrebbero allora costituire la vera ragione della
                                                                          sua destituzione dal prestigioso incarico in magi-
                    Frontespizio di una memoria difensiva redatta da Vito Chiga  stratura. Del resto il decreto del re giunse a po-
                                                                          chissimi giorni di distanza dallo scoppio di quelle
                    restando domiciliato nella città partenopea, man-
                    tenne sempre costanti rapporti con la terra natìa. Lo   drammatiche vicende che il 13 marzo del 1849
                    troviamo, ad esempio, ad agire in qualità di patro-   portarono allo scioglimento della Camera del Par-
                    cinatore della diocesi di Lecce o quale procuratore   lamento napoletano e alla fuga verso il nord dei
                    del Pisanelli in un atto notarile per il trasferimento,   liberali più in vista per evitare l’arresto, tra i quali
                    imposto con “sovrana risoluzione”, della bellissima   Giuseppe Pisanelli.
                    villa Mellone, ubicata nelle campagne di Lequile, al     Rimangono ancora sul punto alcuni ragionevo-
                    Real collegio provinciale di San Giuseppe.            li interrogativi. Quel che è certo è che Vito Chiga
                       Vito  Chiga  aveva,  peraltro,  anche  una  casa   merita di essere inserito tra i personaggi leccesi
                    nel centro storico di Lecce, proprio a pochi passi    più illustri nel panorama del diritto preunitario.
                    dalla sede del tribunale, nel luogo in cui oggi si       Egli morì nel 1857. È bello pensare che attra-
                    trova l’Hotel Risorgimento. Detta casa era adia-      verso i suoi insegnamenti a Giuseppe Pisanelli,
                    cente  alla  chiesetta  di  Santa  Maria  della  Carità,   indirettamente,  abbia  almeno  in  piccola  parte
                    poi abbattuta, dove si dava assistenza spirituale ai   contribuito  a  scrivere  la  nuova  legge  civile  del
                    condannati a morte prima di essere condotti sul       Regno d’Italia.
                    patibolo nella vicina piazza.                         Bibliografia: A. stAno stAMPAcchiA, Profili Salentini: Vito Chi-
                       La grandezza dell’avvocato Chiga la ritroviamo     ga,  in “Studi Salentini”, n. 33-34, 1969, pp. 149-158; l. stAM-
                    nei nomi altisonanti dei suoi assistiti e nella soli-  PAcchiA, Giuseppe Pisanelli: La Biografia e il nuovo progetto
                    dità del suo fine ragionamento giuridico, cristal-    del Codice Civile, II edizione, Lecce, Tipol. Editrice Salenti-
                    lizzato  in alcune  memorie conservate  presso  le    na”, 1880; P. PAluMBo, Giuseppe Pisanelli, in “Rivista Storica
                                                                          Salentina”, a. IX, Lecce, Stab. Tip. Giurdignano, 1914, pp.
                    biblioteche di Bari e Trani.                          3-31; M. BizzARRilli, La Carboneria Napoletana, Napoli, F.
                       Egli riusciva a sciogliere con semplicità anche    Perrella, 1933; v. zARA, La Carboneria in Terra d’Otranto
                    i più complessi grovigli processuali, dimostrando     (1820-1830), Milano, F.lli Bocca, 1913; A. cAPPello, Zollino:
                    una eccezionale eloquenza, una non comune ca-         Arte società e Cultura in un percorso Storiografico, Lecce,
                                                                          Edizioni del Grifo, 1999.
                    pacità persuasiva e una grande padronanza degli
                    istituti e delle questioni trattate.                                                      Antonio Chiga
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