Page 71 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
P. 71

70     Avvocati e Giuristi illustri salentini


                    di Napoli nel 1734 di Carlo di Borbone, fervente      è attualmente dedicata la biblioteca comunale. Le
                    cattolico, definendolo un salvatore del regno dal-    sue principali opere sono: Vita di San Martino,
                    la tirannia austriaca. Durante questi anni il duca    (Napoli, Parrino, ed. 1737 e 1752), in cui oltre alla
                    di Martina, ostile alla monarchia borbonica, ca-      vita del santo narra con esso anche la storia di
                    lunniò sia Isidoro che Antonio suo fratello in un     Martina. Nello stesso anno scrisse Regole numero
                    memoriale. Per questo il 16 marzo 1737 ricevette      sei per isradicare ogni vizio, e per acquistare la
                    l’invito di recarsi a Napoli presso la Regia Corte    perfezione, a beneficio de’ peccatori, e de’ giusti,
                    ad audendium verbum regium che lo sottopose           principalmente de’ sacerdoti (Napoli, Parrino, ed.
                    a una sorta di processo durato complessivamente       1737, 1742 e 1764). Nel 1749 invece pubblicò in
                    due anni che gli impose di vivere lontano almeno      tre volumi l’Istoria cronologica della Franca Mar-
                    venti miglia da Martina.                              tina cogli avvenimenti più notabili del Regno di
                       Dopo tale episodio fu un fervente oppositore       Napoli,  (Napoli,  Ricciardo,  ed.  1749  e  1752,  ri-
                    della politica corrotta ed intimidatoria del duca     stampati rispettivamente nel 1980, 1982 e 1983,
                    di Martina e del suo cortigiano Titta Giacoia, de-    in “Umanesimo della Pietra”, a cura di G. Liuzzi)
                    nunciando a gran voce il frequente connubio di        e Novena per impetrare grazie da Dio per inter-
                    quel tempo tra vescovi e duchi. Vittima di invidie,   cessione di S. Martino composta nel 1752. Dopo
                    gelosie ma anche di minacce, il giovane Chirul-       diede alle stampe: Filosofia morale del cristiano,
                    li in questi anni esercitò con profitto in Taranto    ovvero L’etica evangelica necessaria ad ognuno
                    l’avvocatura.                                         per  guida  della  propria,  e  dell’altrui  coscienza
                       Il 4 agosto 1740 il Chirulli subì un agguato in    proposta con nuovo chiarissimo metodo di virtù,
                    Martina  ad  opera  dell’arciprete  di  San  Marzano   di politica, e di prudenza cristiana dal dottor d.
                    e di altri sacerdoti di Grottaglie, mandatari della   Isidoro Chirulli ex-arciprete della città di Marti-
                    curia di Taranto. Ne seguì un parapiglia tra popo-    na, diocesi di Taranto (Napoli, Parrino, 1754) e
                    lani e gli stessi assalitori. Frutto di un tranello or-  Meraviglie  operate  da  Dio  registrate  nell’antico
                    dito dal duca di Martina e dal Giacoia, del quale     Testamento, (Napoli, Parrino, 1759).
                    Chirulli subiva la gelosia per il consenso riscon-
                    trato tra il popolo, l’episodio costò al Chirulli la   Bibliografia: A. centoMAni, Difesa de’ particolari cittadini di
                    scomunica nel novembre dello stesso anno. Per         Martina, pretesi rei di esimizione, e tumulto. Da esaminarsi
                    tale motivo il 18 novembre si recò a Roma per         nel S.R.C. a relazione della Vicaria criminale, Napoli, Sacro
                    perorare la propria causa ed essere ricevuto da       Regio Consiglio, 1742; c. villAni, Scrittori ed artisti pugliesi,
                                                                          Trani, Tip. Vecchi, 1904; G. chiARelli, Notabilità Martinesi.
                    papa Benedetto XIV. Il 7 gennaio 1741 un decre-       Saggi biografici, Martina Franca, Acquaro Dragonetti, 1925;
                    to sanciva l’assoluzione dall’interdizione e dalla    G. GRAssi, Il tramonto del secolo XVIII in Martina Franca,
                    scomunica del Chirulli, restituendoli la dignità di   Taranto, Tipografia Arcivescovile, 1926, pp. 9-10; M. Pizzi-
                    arciprete che avrebbe conservato fino alla rinun-     GAllo, Uomini e vicende di Martina Franca, Fasano, Sche-
                                                                          na, 1986, pp. 221-227; A. PAnzettA, Una regola di vita per i
                    cia, avvenuta a 84 anni nel 1767. Nel 1747 sulla      cristiani proposta da Isidoro Chirulli (1683-1771), in “Rivi-
                    pianta della vecchia chiesa avviò i lavori per la     sta di Scienze Religiose”, 20, 2006, pp. 305-325.
                    costruzione della collegiata di San Martino. Morì
                    il 16 novembre 1771 a Martina Franca, ove oggi                                        Daniele Lo Cascio



























                    Martina Franca, piazza Garibaldi in un’immagine dei primi del Novecento (coll. A. Sabato)
   66   67   68   69   70   71   72   73   74   75   76