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48     Avvocati e Giuristi illustri salentini


                                                                             Lo scritto del Briganti, esprime già il carattere
                                                                          delle sue opere maggiori: tende al punto filoso-
                                                                          fico,  di  conio  neoumanistico,  dei  principi  abo-
                                                                          lizionisti,  più  che  al  dato  positivo  delle  norme
                                                                          procedurali,  per  concludersi  con  l’auspicio,  di
                                                                          vena  illuministica,  di  un’abolizione  per  riforma
                                                                          legale della tortura. Comunque lo scritto contro
                                                                          la tortura è pensato, e lo rivela lo stesso Briganti,
                                                                          come appendice dello scritto oratorio, ma ne co-
                                                                          stituisce uno sviluppo logico successivo: in ogni
                                                                          caso soltanto lo scritto oratorio ha embrione nei
                                                                          due grossi volumi manoscritti del Saggio filosofico
                                                                          di giurisprudenza universale, conservati ora, con
                                                                          altre carte e libri dei Briganti, nella biblioteca uni-
                                                                          versitaria di Lecce.
                                                                             Da  questi  due  manoscritti  deriva  anche  una
                                                                          delle  due  opere  maggiori,  l’Esame  analitico  del
                                                                          sistema legale  edito  a  Napoli  nel  1779  con  data
                                                                          1777, e poi più volte. Qui Briganti propone una
                                                                          idea politica della società, per lui perfettibile non
                                                                          in  direzione  del  progresso  indistinto  e  paritario
                                                                          dei consociati, ma in una spirale interna al tradi-
                                                                          zionale sistema delle differenze sociali e politiche
                                                                          (‘l’ordine suppone una gradazione di classi’), atte-
                    santa, fonte di distacco dal dotto Giovanni Presta)   nuate dalla ‘beneficenza’: Montesquieu è in parte
                    nel quale Briganti pubblica più allegazioni (tre dal   sua guida. Poi c’è l’Esame economico del sistema
                    1777 al 1791 son quelle ritrovate, ma certo ve ne     civile, edito a Napoli nel 1781 con data 1780, poi
                    sono state altre) e tenta di sostenere la natura di   altre volte, e ancora nel 1966-1967: qui il Brigan-
                    ‘formale separazione’ del primo ceto, con connes-     ti espone un’idea generale di prosperità, legata al
                    so ed esclusivo potere di aggregazione, e provvi-     nesso tra agricoltura e libero commercio pensato
                    sta riservata di offici maggiori. Interviene come av-  a garanzia dell’ordine sociale esistente, in una mo-
                    vocato avverso, anche Michele Arditi (1746-1838)      narchia non dispotica, con critica velata al sistema
                    col quale, dopo lo scontro, Briganti mantiene sen-    feudale, su posizioni meno avanzate di quelle ge-
                    timenti di stima. Almeno sei volte dal 1767 al 1794   novesiane dell’amico Giuseppe Palmieri.
                    è giudice della regia Corte cittadina (ventuRi).         Opere  minori,  edite  anche  postume,  (queste
                       Notevoli sono gli scritti metaforensi certamente   in due volumetti: Napoli 1818) sono anzitutto di
                    editi in anonimato tra il 1777 e il 1788: un Saggio   vena letteraria. Non è per certo opera sua quel
                    su l’arte oratoria del foro, noto soltanto da stam-   Saggio  pratico  economico  (Napoli  1790)  che  a
                    pa del 1825 (ora riedito negli Scritti) ispirato alla   volte gli si attribuisce. Nel Novantanove Filippo
                    regula veri e al canone umanistico di Vico, Gra-      Briganti aderisce in qualche modo, e inaspetta-
                    vina e Rapolla; ed un Della questione giudiziaria     tamente,  al  moto  repubblicano.  Incarcerato  dal
                    ...e risposta all’apologista della tortura, ritrovato   popolino sanfedista il 18 agosto, vi resta fino al
                    (e riedito in Scritti). L’opuscolo è contro la tortu-  3 ottobre 1799, quando viene liberato senza ulte-
                    ra, ed i suoi sostenitori, ma indirizzato anzitutto,   riori conseguenze, ma stanco.
                    come è riuscito a stabilire per primo A. Vallone
                    nel 1983, contro l’opera di un Vincenzo Malerba       Bibliografia: F. ventuRi, Filippo Briganti, in Dizionario Bio-
                    avvocato  catanese  che  nel  1777  ha  pubblicato,   grafico degli Italiani, vol. 14 (1972), pp. 254-258; A. vAl-
                                                                          lone, Illuministi e riformatori salentini. Tommaso e Filippo
                    contemporaneamente a Catania e a Palermo, un          Briganti e altri minori, Lecce, Milella, 1983, pp. 50s., 187s.;
                    Ragionamento sopra la tortura (rist. anast. Cata-     E. PAPAGnA, Filippo Briganti patrizio di Gallipoli. Teoria e
                    nia  1996)  marcatamente  apologista;  intervenuta    prassi  del  governo  cittadino  nel  Settecento  napoletano,
                    poi la stampa anonima di Briganti, il Malerba nel     Roma,  Edizioni  di  storia  e  letteratura,  2006;  V.  zAcchino,
                                                                          Filippo Briganti nelle vicende del ‘99 e D. levAnte, Filippo
                    1788 a Napoli replicherà con una Risposta ad un       Briganti: percorso bibliografico entrambi in Filippo Brigan-
                    libro intitolato della ‘question giudiziaria’.        ti. L’età dei lumi nel Salento, a cura di M. Agrimi, S. Barba-
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