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Lo scritto del Briganti, esprime già il carattere
delle sue opere maggiori: tende al punto filoso-
fico, di conio neoumanistico, dei principi abo-
lizionisti, più che al dato positivo delle norme
procedurali, per concludersi con l’auspicio, di
vena illuministica, di un’abolizione per riforma
legale della tortura. Comunque lo scritto contro
la tortura è pensato, e lo rivela lo stesso Briganti,
come appendice dello scritto oratorio, ma ne co-
stituisce uno sviluppo logico successivo: in ogni
caso soltanto lo scritto oratorio ha embrione nei
due grossi volumi manoscritti del Saggio filosofico
di giurisprudenza universale, conservati ora, con
altre carte e libri dei Briganti, nella biblioteca uni-
versitaria di Lecce.
Da questi due manoscritti deriva anche una
delle due opere maggiori, l’Esame analitico del
sistema legale edito a Napoli nel 1779 con data
1777, e poi più volte. Qui Briganti propone una
idea politica della società, per lui perfettibile non
in direzione del progresso indistinto e paritario
dei consociati, ma in una spirale interna al tradi-
zionale sistema delle differenze sociali e politiche
(‘l’ordine suppone una gradazione di classi’), atte-
santa, fonte di distacco dal dotto Giovanni Presta) nuate dalla ‘beneficenza’: Montesquieu è in parte
nel quale Briganti pubblica più allegazioni (tre dal sua guida. Poi c’è l’Esame economico del sistema
1777 al 1791 son quelle ritrovate, ma certo ve ne civile, edito a Napoli nel 1781 con data 1780, poi
sono state altre) e tenta di sostenere la natura di altre volte, e ancora nel 1966-1967: qui il Brigan-
‘formale separazione’ del primo ceto, con connes- ti espone un’idea generale di prosperità, legata al
so ed esclusivo potere di aggregazione, e provvi- nesso tra agricoltura e libero commercio pensato
sta riservata di offici maggiori. Interviene come av- a garanzia dell’ordine sociale esistente, in una mo-
vocato avverso, anche Michele Arditi (1746-1838) narchia non dispotica, con critica velata al sistema
col quale, dopo lo scontro, Briganti mantiene sen- feudale, su posizioni meno avanzate di quelle ge-
timenti di stima. Almeno sei volte dal 1767 al 1794 novesiane dell’amico Giuseppe Palmieri.
è giudice della regia Corte cittadina (ventuRi). Opere minori, edite anche postume, (queste
Notevoli sono gli scritti metaforensi certamente in due volumetti: Napoli 1818) sono anzitutto di
editi in anonimato tra il 1777 e il 1788: un Saggio vena letteraria. Non è per certo opera sua quel
su l’arte oratoria del foro, noto soltanto da stam- Saggio pratico economico (Napoli 1790) che a
pa del 1825 (ora riedito negli Scritti) ispirato alla volte gli si attribuisce. Nel Novantanove Filippo
regula veri e al canone umanistico di Vico, Gra- Briganti aderisce in qualche modo, e inaspetta-
vina e Rapolla; ed un Della questione giudiziaria tamente, al moto repubblicano. Incarcerato dal
...e risposta all’apologista della tortura, ritrovato popolino sanfedista il 18 agosto, vi resta fino al
(e riedito in Scritti). L’opuscolo è contro la tortu- 3 ottobre 1799, quando viene liberato senza ulte-
ra, ed i suoi sostenitori, ma indirizzato anzitutto, riori conseguenze, ma stanco.
come è riuscito a stabilire per primo A. Vallone
nel 1983, contro l’opera di un Vincenzo Malerba Bibliografia: F. ventuRi, Filippo Briganti, in Dizionario Bio-
avvocato catanese che nel 1777 ha pubblicato, grafico degli Italiani, vol. 14 (1972), pp. 254-258; A. vAl-
lone, Illuministi e riformatori salentini. Tommaso e Filippo
contemporaneamente a Catania e a Palermo, un Briganti e altri minori, Lecce, Milella, 1983, pp. 50s., 187s.;
Ragionamento sopra la tortura (rist. anast. Cata- E. PAPAGnA, Filippo Briganti patrizio di Gallipoli. Teoria e
nia 1996) marcatamente apologista; intervenuta prassi del governo cittadino nel Settecento napoletano,
poi la stampa anonima di Briganti, il Malerba nel Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2006; V. zAcchino,
Filippo Briganti nelle vicende del ‘99 e D. levAnte, Filippo
1788 a Napoli replicherà con una Risposta ad un Briganti: percorso bibliografico entrambi in Filippo Brigan-
libro intitolato della ‘question giudiziaria’. ti. L’età dei lumi nel Salento, a cura di M. Agrimi, S. Barba-