Page 51 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
P. 51
50 Avvocati e Giuristi illustri salentini
chi), è scritta nel clima di crisi del primo rifor- una selva di testi normativi e di dottrine, fa emer-
mismo borbonico, e nell’animo cólto di Briganti, gere le loro contraddizioni e l’inumanità dell’isti-
questo piega ad uno scetticismo di fondo, che, tuto, con ampia esemplificazione di casi e di voci
anzitutto nella Prefazione, critica le tradizioni in che, quasi in coro, sembrano invocare “qualche
specie della pratica forense usando l’impianto regia prammatica la quale stermini dal foro questa
dettato da Bayle, Le Clerc, Gravina, o analizza barbara iniquità”. Pagine davvero magnifiche, im-
storicamente le raccolte di leges comuni o patrie portanti anche per la loro centralità ed estensione
secondo il modello culto d’analisi di Baudouin, nell’opera, che precedono quelle di Beccaria, di
Dumoulin, Cujas o addirittura Hotman. Sonnenfels e di altri, anche se Briganti non è con-
Locke o Hobbes, (citati sul punto volonta- trario alla pena di morte. La fortuna della Pratica
ristico della legge) sono indicati in adesione e è legata a tutto questo: sarà riedita nel 1770, e poi
mai in posizione direttamente costruttiva, men- ancora nel 1842 e nel 1846, a Napoli, sempre in
tre Montesquieu, anche poco citato, offre però, 2 volumi e sempre a cura di Francesco De Marco,
nei fatti, l’assetto costituzionale condiviso, come che ne dichiarava l’importanza “per lo studio stori-
mostra l’analisi attenta del pensiero di Briganti co delle patrie leggi” (ventuRi).
sulla giurisdizione feudale. Dunque la critica del- Sappiamo anche che Briganti, finché visse
la tradizione e l’analisi storica s’ergono contro il scrisse diverse aggiunte alla sua opera, non ripor-
metodo dell’autorità nell’interpretazione di testi tate nella riedizione del 1770, ma ora edite (G.
normativi, al fine di scoprire (fuorché, s’intende, vAllone); una sola tra queste aggiunte fu stampa-
in claris) la ragione ascosa nelle leggi, (i suoi ta in foglio volante ed inserita nell’edizione del
‘sodi principi generali’). C’è, allora, una ragione 1755, benché non sia presente in tutti gli esem-
alla quale tendono la critica e la storia; c’è una plari e nemmeno in quello personale dell’autore,
ragione che risana il dubbio; ed è perciò vero: conservato nella biblioteca universitaria di Lecce.
Montaigne è, più di altri, l’autore di Briganti; lo Briganti muore in Gallipoli il 28 dicembre 1762.
è più profondamente perché, in verità, una sola Dalle sue opere apprendiamo di sue allega-
intima certezza nasce dal dubbio, ed è di poter zioni a stampa, non ritrovate e di altre sue ma-
scegliere il bene nel caso concreto, è quel canone noscritte, tutte raccolte, con quelle di altri, in al-
interiore, quel ‘retto raziocinio’ o ‘occhio interno’ meno 4 tomi di ‘varie consulte’, perduti. Invece si
(anche ‘recta ratio’), che alla fine è sostanza con- conservano nell’archivio Bardoscia i suoi mano-
nettiva d’ogni influsso culturale dei ‘moderni’ e scritti dei Carminum libri tres latini e delle Me-
guida al retto intendimento anche della lex nova morie familiari, incomplete (A. vAllone).
del monarca, che resta, per il Briganti, condizione
auspicata e poco praticata d’ogni possibile rifor- Bibliografia: F. ventuRi, Briganti Tommaso, in Dizionario
ma. Una visione assai vicina al neoumanesimo Biografico degli Italiani, vol. 14 (1972), pp. 259-260; R.
Ajello, Il Preilluminismo giuridico, Napoli, Jovene, 1965,
rigorosamente fondato da Gravina (le cui Oratio- pp. 99s., 111; A. vAllone, Illuministi e riformatori salentini.
nes sono presentissime) e, in chiave teoretica, da Tommaso e Filippo Briganti e altri minori, Lecce, Milella,
Vico (G. vAllone). Insomma un tutto che tende a 1983, pp. 50s., 91s.; I. BiRocchi, Giurisprudenza umanistica
rimisurare le occasioni della storia sulle esigenze e diritto patrio in F. Rapolla (1701?-62), in Iuris vincula.
Studi in onore di M. Talamanca, vol. I, Napoli, Jovene,
della ragione e sull’intervento del re ed a pensa- 2001, pp. 237-282: 260, 278; C. coGRossi, Alle origini del
re la possibile riforma in questa chiave, lontana libero convincimento del giudice. La morale certezza in
dunque dalle esigenze della storia sociale stessa, Tommaso Briganti trattatista del primo Settecento, in Ami-
e della sua critica reale, di matrice anche eco- citiae Pignus. Studi in ricordo di A. Cavanna, vol. I, Mila-
no, Giuffrè, 2003, pp. 475-544; G. vAllone, Tommaso Bri-
nomica, all’assetto dei poteri. Tanta complessità ganti di fronte alla feudalità, in Filippo Briganti. L’età dei
di pensiero, è destinata a stemperarsi nel corpo lumi nel Salento, a cura di M. Agrimi, S. Barbagallo, Galati-
dell’opera, ma non a perdere le linee culturali na, Congedo, 2010, pp. 81-100; G. vAllone, Pratica forense
di fondo: uso sobrio e congruo delle citazioni, e ‘regula veri’ al tempo del Vico, in Serta iuridica. Scritti
dedicati dalla Facoltà di Giurisprudenza a F. Grelle, a cura
non di rado contestate; analisi logica degli istituti di F. Lamberti, N. De Liso, E. Sticchi Damiani, G. Vallone,
che evidenzia l’opportunità delle leges novae in- vol. II, Napoli, ESI, 2011, pp. 819-852; G. vAllone, Tommaso
tervenute non solo di recente, con un effetto di Briganti, in Dizionario biografico dei giuristi italiani (sec.
storicità; infine frequenti auspici di riforma legale. XII-XX), a cura di I. Birocchi, E. Cortese, A. Mattone, M. N.
Miletti, 2 voll., Bologna, il Mulino, 2013, vol. I, pp. 338-339
Il celebre titolo (XIII) sulla tortura, ristampato (voce che qui riprendo).
ancora nel 1983 (A. vAllone), risponde a tutti que-
sti profili, e con maestria il Briganti, dall’interno di Giancarlo Vallone