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Avvocati e Giuristi illustri salentini  53


                       Le sue prestazioni professionali furono richie-       La sua alta figura e il suo portamento austero e
                    ste ed esplicate nei processi nei quali si dibatte-   maestoso lo facevano apparire distaccato; in veri-
                    vano gravi fatti di spessore giuridico e umano.       tà la sua profonda riflessione sulle vicende giudi-
                       I colleghi, giovani e meno giovani, al suo ap-     ziarie affidate alla sua difesa e la consapevolezza
                    parire, riconoscendo il suo valore gli tributava-     della elevata funzione professionale, sembravano
                    no il saluto riverente e leale, al quale rispondeva   estraniarlo dalla realtà.
                    elargendo chiarimenti e suggerimenti.                    L’Ordine degli avvocati di Brindisi il 16 dicem-
                       Delle sue maniere di difendere il figlio avvo-     bre 1995 nel corso di una solenne cerimonia, alla
                    cato Salvatore scrisse: «Quando si infervorava, ri-   presenza  del  presidente  del  Consiglio  naziona-
                    chiamava alla mente l’immagine ed il frastuono        le  forense,  intitolò  all’avv.  Antonio  Caiulo  una
                    del torrente che rotola impetuoso a valle; a vol-     aula delle udienze penali della nuova sede del
                    te il tono scolorava nell’immagine  del  tranquil-    tribunale,  per  ricordare  alle  future  generazioni
                    lo scorrere del ruscello». E aggiungeva l’avvocato    di avvocati il valoroso maestro; in occasione del-
                    Clemente Manco: «L’arringa difensiva toccava le       la  manifestazione  la  Camera  penale  di  Brindisi
                    vette più alte della conoscenza e dell’esaltazione»;   pubblicò  uno  scritto  dell’avv.  Clemente  Manco
                    nel  corso  delle  difese  espandeva  le  dimensioni   che,  tra  l’altro  ricordava:  «In  lui  rifulgeva  il  di-
                    del suo animo e la profondità del suo pensiero,       ritto puro nella interpretazione più dialettica ed
                    che si desumevano non solo dalle parole, ma an-       aperta,  che  consacra  l’uguaglianza  dei  cittadini
                    che dal tono con cui le pronunciava, dallo sguar-     rispetto all’Autorità... Amava la discussione finale
                    do, dal calore della esposizione.                     che, al calar del sipario, concede il protagonista
                       Oltre  alle  questioni  giuridiche  Antonio  Caiu-  alla platea. E per lui la platea era la giuria, il col-
                    lo  privilegiava,  nella  impostazione  delle  difese,   legio giudicante, il giudice monocratico ed anche
                    gli  approfondimenti  sulla  personalità  dell’impu-  il pubblico ministero. Attraverso la sua parola, il
                    tato, che poneva al centro del processo, “uma-        protagonista rimaneva pur sempre e solo l’impu-
                    nizzandolo” con espressioni nobili e autorevoli,      tato,  motore  inesauribile  del  processo  penale...
                    attingendo a supporti di psicologia, patologia e      In un razionalista e poeta, quale lui fu, nelle aule
                    psichiatria, usando un eloquio dotto e affascinan-    di giustizia, solo la prova logica veniva trascinata
                    te e ponendosi costituzionalmente e fisicamente       sulle cime del lirismo, a dimostrazione che le ve-
                    vicino al proprio difeso, al quale lo legava il tor-  rità sono nell’umano più profondo».
                    mento dell’attesa della decisione.                       Antonio Caiulo venne a mancare un giorno di
                       Ebbe contatti professionali e di letteratura giu-  domenica; alla ripresa dell’attività delle udienze
                    ridica con Giovanni Leone, Alfredo De Marsico,        penali nelle aule giudiziarie del palazzo di giu-
                    Titta Mazzuca, che pubblicò sue note sulla rivista    stizia, il 20 giugno 1975, alla presenza di un fol-
                    “L’Eloquenza”, e altri grandi penalisti dell’epoca.   to numero di magistrati e avvocati, fu ricordato
                       Gli  avvocati  del  circondario  di  Brindisi,  per   dal pubblico ministero dott. Riccardo Dibitonto,
                    il suo prestigio e la dignità di professionista, lo   dall’avv. on. Clemente Manco e dall’avv. France-
                    elessero al consiglio dell’Ordine, nel quale assun-   sco Salvi del foro di Lecce, presente in aula.
                    se la carica di presidente dal 1949 al 1954 e, an-
                    cora nuovamente, dal 1958 al 1959.                                                        Augusto Conte

























                    Brindisi, corso Garibaldi in una foto del 1921 (foto G. Palumbo)
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