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54 Avvocati e Giuristi illustri salentini
Calasso Francesco (Lecce, 19 luglio 1904 - Roma, 10 febbraio 1965)
torico del diritto, compì gli XII e XVIII, in cui egli quasi pa-
Sstudi superiori nel ginnasio ragona la coesistenza fra diritto
e liceo classico “Giuseppe Pal- romano e canonico al corpo e
mieri” a Lecce e all’Università La l’anima, all’impero e alla chiesa.
Sapienza a Roma quelli di giuri- Negli anni del fascismo si di-
sprudenza. mostra «uomo libero dagli slanci
A ventitré anni si laureò con generosi, fermissimo nelle pro-
una tesi sulle autonomie locali prie idee, e non solo in quelle
nel Regno di Sicilia, argomento politiche, che difende appassio-
che approfondì in seguito, nel natamente. In lui convivono e
corso delle ricerche sulle città si integrano vicendevolmente
d’Italia meridionale durante il lo spirito critico dello studioso
medioevo; tema sul quale tor- e l’ispirazione morale di chi ha
nerà più volte dimostrando un bene appreso da Croce, se pure
forte attaccamento alla storia in un perpetuo rapporto di con-
del Mezzogiorno. cordia discors, la lezione della
Nel 1928, vinto il primo concorso per titoli ad “religione della libertà”» (N. BoBBio, p. 39).
assistente presso le cattedre del gruppo storico Aderente al Partito d’azione, venne arrestato
dell’Università di Roma, nonché il premio Corsi durante l’occupazione tedesca, fu sempre immer-
per un posto di perfezionamento, l’anno succes- so nell’impegno civile nel momento di grave crisi
sivo ottenne la libera docenza. della nazione, principalmente per una ispirazione
Nel 1930 si recò a Monaco soggiornandovi per etica, pur non abbondando mai gli studi «per non
alcuni mesi, grazie ad una borsa di studio mini- sottrarsi al dovere di dare il proprio contributo
steriale, lì conobbe Patrick Beyerle, Stefan Wen- alla rinascita del paese» (N. BoBBio).
ger e Natalie Neumeyer; nel novembre, al suo Non fu soltanto uno studioso preoccupato
ritorno in Italia, gli venne conferito, per incarico, dell’antichità; anzi, era abituato a vedere la realtà
l’insegnamento di storia del diritto italiano nella politica rispecchiata nelle leggi e spesso (tra il
libera Università di Urbino. 1944 e il 1948), quotidiani e riviste pubblicavano
Fu poi titolare della stessa cattedra a Catania, le sottili riflessioni e i suoi acuti commenti nei
Modena, Pisa e Firenze, dove restò circa dieci anni. quali emergeva come il diritto non potesse essere
Vera e propria autorità nella sua disciplina, fu sganciato dalla società e dalle vicende umane per
socio dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia diventare pura astrazione formale.
toscana di lettere, scienze e arti “La Colombaria” Gli anni romani «gli anni della piena maturi-
e delle Deputazioni di storia patria di Toscana e
di Puglia.
Diresse dal 1947, insieme con Filippo Vassalli
e poi con Pietro de Francisci, la “Rivista italiana
per le scienze giuridiche”; nel 1957 fondò gli “An-
nali di storia del diritto”, che nacquero legati alla
Scuola di perfezionamento da lui creata cinque
anni prima; progettò la Enciclopedia del diritto
che diresse dal 1958 e fu redattore del Dizionario
enciclopedico italiano.
Vincitore del premio nazionale dei Lincei per
il 1954, fu preside della facoltà di giurisprudenza
dell’Università di Roma dal 1955 sino alla morte.
La sua fama resta legata, in particolar modo,
agli scritti sul diritto comune, un fenomeno molto
complesso caratteristico dell’Europa tra i secoli Francesco Calasso con Antonio Giuffrè