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                    fu il primo dei non eletti, sempre nelle liste della   sione speciale per la ratifica dei decreti legislativi
                    Democrazia cristiana, per l’Italia meridionale con-   emanati  nel  periodo  della  costituente  (1951-53),
                    tinentale alle elezioni europee.                      presidente per la giunta per le elezioni (1953), pre-
                       Nel 1983 fu collocato fuori ruolo, come pro-       sidente, sempre negli anni Cinquanta, di varie com-
                    fessore ordinario, per raggiunti limiti di età. Con-  missioni speciali per l’esame di proposte di legge.
                    tinuò a tenere lezioni per delibera della facoltà        In campo dottrinale fornì contributi di rilievo
                    sino alla morte, che giunse improvvisa il 2 feb-      a problemi specifici quali, di là dai temi già mes-
                    braio  1988.  Tra  i  suoi  volumi:  L’annullamento   si in evidenza nei volumi citati, l’invalidità come
                    degli atti amministrativi,  Milano,  Giuffrè,  1939;   sanzione di norme non giuridiche, il ricorso giu-
                    Analisi  delle  funzioni  sovrane,  Milano,  Giuffrè,   risdizionale di merito, le fonti di produzione e le
                    1946;  Ampiezza  del  concetto  di  novazione,  Mi-   fonti  di  cognizione,  gli  interessi  giuridicamente
                    lano,  Giuffrè  1950;  Diritti quesiti,  Bari,  Laterza,   protetti e i diritti soggettivi nell’ordinamento ita-
                    1986. Oltre ai numerosi saggi apparsi in volumi       liano, e così via.
                    collettanei  e  su  riviste  scientifiche,  va  ricordato   Oratore di robusta formazione classica, ampio
                    Parlements, Paris, Presses Universitaires de Fran-    e  incisivo  nell’esposizione,  ma  mai  sovrabbon-
                    ce 1961 (II ed. ampl. 1966) studio comparato, per     dante, fu altresì scrittore sobrio e attento ai con-
                    conto dell’Unione interparlamentare, di un comi-      tenuti. Il suo lascito maggiore è verosimilmente
                    tato di lavoro da lui presieduto.                     la realizzazione dell’Università di Lecce (oggi del
                       Cattolico  praticante  e  in  stretti  rapporti,  ne-  Salento), cui dette con la sua autorevolezza l’ap-
                    gli anni della formazione, col cardinale Massimo      porto fondamentale per la sua nascita e la sta-
                    Massimi,  Giuseppe  Codacci-Pisanelli,  svolse  un    talizzazione. Fu rettore equilibrato e mai legato
                    ruolo  fondamentale  nella  Democrazia  cristiana     ad interessi personali nella vita accademica. Negli
                    pugliese dagli anni Quaranta agli anni Sessanta,      anni difficili della Contestazione, come nelle av-
                    segnalandosi in campo nazionale e internaziona-       versità che talvolta lo colpirono, si mostrò sem-
                    le. Lontano dall’appartenenza ad una delle tante      pre personalità dotata di grande autocontrollo e
                    correnti politiche che caratterizzarono la Demo-      di padronanza della pubblica gestione.
                    crazia  cristiana,  egli  preferì  considerarsi  un  de-
                    gasperiano  super partes,  godendo  di  un  indub-    Bibliografia: Scritti in onore di Giuseppe Codacci-Pisanelli,
                    bio rispetto personale, ma di fatto isolandosi da     2 tomi, Milano, Giuffrè, 1986; h. A. cAvAlleRA, Ricordo di
                                                                          Giuseppe Codacci-Pisanelli, in “lu Lampiune”, 1998, n. 1,
                    quelli che erano gli accordi delle varie correnti e   pp. 27-29; A. W. PAnkiecWicz, Codacci-Pisanelli e la Costi-
                    per tale ragione la sua fortuna nel partito, prima    tuente, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1995.
                    eccezionale, gradualmente declinò.
                       Come parlamentare fu presidente della commis-                                     Hervé A. Cavallera





                    Cofano Antonio (Martina Franca, 17 maggio 1905 - Taranto, 8 agosto 1976)





                        ra  i  più  prestigiosi  protagonisti  dell’avvoca-  fermenti  della  società  civile  dell’epoca.  Inizial-
                    Ttura tarantina del dopoguerra, Cofano fu un          mente si dedicò all’attività penalistica, ma quando,
                    insigne  giurista,  che,  fondendo  la  preparazione   a ridosso della Seconda guerra mondiale, prese a
                    professionale con una grande cultura umanistica,      frequentare, a Taranto, il prestigioso studio civili-
                    un eloquio fascinoso ed un temperamento nobile        stico dell’avv. Callari, finì con l’orientarsi per que-
                    ed altero, riuscì a personificare l’espressione più   sta branca del diritto, dove ebbe modo di far emer-
                    emblematica  dell’“avvocato”  e,  come  tale,  pro-   gere e sviluppare le sue doti di acuto e finissimo
                    fondamente rispettato da colleghi e magistrati.       interprete degli istituti giuridici che regolamenta-
                       Nacque il 17 maggio 1905 a Martina Franca,         no – silentemente – tutti gli atti della normale vita
                    dove  svolse  gli  studi  medi,  frequentando  poi  i   quotidiana, ma che emergono come parametri di
                    corsi  universitari  a  Napoli,  dove  si  laureò  nel   dovuta correttezza, quando quegli stessi atti assu-
                    1927. Abbracciò subito la professione forense, con    mono aspetti patologici.
                    l’ardore e l’ansia dell’apprendimento, ma vivendo        Il suo talento e la sua profonda cultura umani-
                    contemporaneamente  ed  intensamente  anche  i        stica e, più in particolare, storica, unitamente alla
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