Page 80 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
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Avvocati e Giuristi illustri salentini 79
forte personalità gli assicurarono presto il succes-
so professionale, e l’imposero anche all’attenzione
sia degli ambienti culturali, che di quelli mondani
della città, dei cui salotti, presto, fu protagonista,
anche con la preziosa ed intelligente collabora-
zione della moglie, la sig.ra Angelina Tagariello.
Fu così che quasi tutti gli “affari” civilistici della
Taranto dell’epoca, furono trattati dal suo studio:
come quello riguardante la c.d. “eredità Vinci”,
costituita da una notevolissima eredità, acquisita
dall’imprenditore edile Vinci in virtù di un otto-
centesco testamento munito della clausola “si sine
liberis decesserit” e cioè che, se egli fosse poi mor-
to senza figli (come poi avvenne), i beni si sareb-
bero trasmessi agli eredi dei figli maschi del primo
testatore. La vicenda comportò l’applicazione (e
lo studio) del codice civile sia napoleonico, che
quello del 1942 e fu tanto complessa da compor-
tare la notifica a tutti gli eventuali e sconosciuti
interessati, ormai sparsi nel mondo, attraverso i feriva d’aver inteso indossare il suo abito migliore,
“pubblici proclami”. Fu un giudizio così coinvol- per entrare più compiutamente nel personaggio …
gente (anche l’attuale ospedale civile di Taranto, il delle grandi occasioni.
“SS. Annunziata”, ne ha cospicuamente beneficia- Altro “affare” che diresse magistralmente fu quel-
to, tanto da intestare al Vinci un suo padiglione, lo relativo alla cospicua eredità immobiliare lasciata
costruito con quel lascito), che – per entrare nella dal marchese De Beaumont-Bonelli alla Fondazio-
dignità dello stesso – quando si trattò di studiare ne Nobel, ed ai suoi successivi sviluppi. Vivissimo
e redigere le difese conclusionali, l’avv. Cofano ri- partecipe e protagonista della vita civile, Cofano
fu il fondatore nel 1955 del Lions club a Taranto, il
primo dell’Italia Meridionale, quando questi clubs
intendevano ristabilire, nel primo dopoguerra, con
le loro associazioni di persone affermate, aneliti di
vera amicizia e cooperazione per la rinascita cultu-
rale e sociale della società civile.
L’amore intenso per l’arte e per la sua città
d’origine, lo spinsero, non soltanto a far innamo-
rare, dei suoi monumenti di stile barocco e del
suo antico tessuto urbano, insigni cultori (fu su
suo invito che Cesare Brandi ha dedicato un suo
libro al barocco martinese), ma anche a scrive-
re una brillante Storia antifeudale della Franca
Martina. Colto da arresto cardiaco, si spense l’8
agosto 1976, quando l’opera era già in tipografia
(per i caratteri della casa editrice Schena di Fa-
sano), ma non ancora edita. Lo fu circa un anno
dopo, per volere della figliola Maria Grazia e di
suo cugino, Paolo Grassi, il sovraintendente del
“Piccolo Teatro di Milano” e già consulente ar-
tistico del teatro “Alla Scala” di Milano, in una
memorabile cerimonia di presentazione e, conte-
stualmente di commemorazione dell’autore, nel
palazzo ducale di Martina Franca.
Carlo Tagariello