Page 81 - Avvocati e Giuristi illuistri Salentini
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80     Avvocati e Giuristi illustri salentini



                    Criscuolo Alessandro (Taranto, 30 ottobre 1852 - Ivi, 5 novembre 1938)




                        iglio  del  pittore  Antonio  e  di  Raffaela  Tala-
                    Fmo, dopo aver frequentato l’ateneo napoleta-
                    no entrò subito nell’agone penale dove ebbe la
                    possibilità di apprendere l’arte forense da maestri
                    del calibro di Nicola Amore, Gaetano Manfredi,
                    Enrico Pessina, Francesco Rubichi e Leopoldo Ta-
                    rantini con i quali poté confrontarsi nelle aule di
                    giustizia dei principali tribunali del Mezzogiorno.
                    La sua vicinanza al foro leccese, dove svolse gran
                    parte della sua attività, lo rese soprattutto caro a
                    Rubichi, che Criscuolo scelse come suo punto di
                    riferimento e che non esitò a definire “maestro”
                    nelle  pagine  del  primo  numero  della  fortunata
                    rivista “L’Eloquenza” (1911) che lo vedrà sempre
                    attivo collaboratore nella pubblicazione di saggi,
                    arringhe e discorsi dai quali traspare una eviden-
                    te influenza del vichismo.
                       Agli inizi della sua carriera forense, su espressa
                    richiesta  del  Borgnini,  procuratore  generale  del
                    re,  accettò  l’ufficio  di  giudice  di  pace.  Appena
                    ventiquattrenne  fu  eletto  consigliere  comunale
                    e  a  venticinque  anni  fu  eletto  componente  del
                    Consiglio  di  disciplina  dei  procuratori  presso  il
                    Tribunale di Taranto e dopo due anni consigliere
                    dell’Ordine  degli  avvocati  del  quale  assunse  la
                    presidenza che tenne per ben vent’anni.
                       Nel 1895 fondò la rivista bimestrale “Cronaca      come Bentini, De Marsico e De Nicola – nel volu-
                    giudiziaria tarantina”, in cui sotto la rubrica Mas-  me Penalisti italiani di Domenico Galdi (Napoli
                    sime di giurisprudenza e appunti personalmente        1929) nel quale manifestò la sua condivisione dei
                    selezionava e pubblicava alcune pronunce della        postulati della scuola positiva e definì il suo stile
                    Pretura e del Tribunale di Taranto, della Corte di    eloquente che aborriva la retorica e le citazioni
                    Appello di Trani, della Corte di Cassazione e del     del diritto romano.
                    Consiglio di Stato accompagnate da un suo com-           Oltre alla pubblicazione di arringhe, allegazio-
                    mento introduttivo e da note esplicative.             ni forensi ed alcuni studi giuridici fra i quali Della
                       L’avvento del fascismo lo vide fervido sosteni-    corruzione di persona minore dei sedici anni me-
                    tore al punto da essere nominato per due volte        diante atti di libidine che infettino malattia vene-
                    rettore della Provincia e segretario del Sindacato    rea: interpretazione degli articoli 335, 336, 351
                    fascista degli avvocati e procuratori. La sua condi-  codice penale (Taranto 1892), la maggior produ-
                    visione degli ideali del regime traspariva dai suoi   zione letteraria di Criscuolo fu dedicata alla storia
                    discorsi tra i quali una Celebrazione del Natale di   ed alla poesia come si evince dai tanti scritti e di-
                    Roma, pronunciata il 21 aprile dell’anno V E.F.       scorsi accolti nella “Rassegna Pugliese di scienze,
                    alla presenza del principe di Udine in cui «dimo-     lettere ed arti” edita a Trani da Valdemaro Vec-
                    strò la forza, la bontà del fascismo e i suoi trionfi»   chi, nella rivista “L’Eloquenza” di Antonio Russo,
                    (cRiscuolo, p. 10) e il Discorso ai giovani letto il   nella rivista “L’almanacco de l’avvocato” di Do-
                    27 novembre 1927 in occasione della sua nomina        menico Galdi o editi autonomamente nella veste
                    a presidente dell’Università popolare fascista A.     di opuscoli tra i quali Ebali ed Ebaliche (Taranto
                    Oriani.                                               1887) in cui raccolse novelle storiche del periodo
                       I suoi successi forensi gli consentirono di es-    magno-greco e medievale e le Epigrafi (Taranto
                    sere annoverato – insieme ad avvocati di spicco       1935) in cui l’autore sigillò «il suo nome di amico
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